7 dicembre: la posizione dell’uccellino

Oggi voglio condividere una lezione completa da proporre ai bambini di una fascia d’età 4-7 anni ( quindi gli ultimi due anni della Scuola dell’Infanzia e i primi due della Scuola Primaria).
La lezione è ovviamente ispirata alla posizione dell’uccellino ed si sviluppa secondo il metodo “Yoga per crescere” di AIPY ( Associazione Italiana Pedagogia Yoga).
La lezione si apre con il …

RITO INIZIALE
I bimbi sono seduti in cerchio con le gambe incrociate nella posizione dell’ascolto.
L’insegnante intona la canzoncina: ” NOI SIAMO TUTTI AMICI E PER QUESTO SIAM FELICI” che i bambini ripeteranno insieme per tre volte.

RISCALDAMENTO
Invitiamo i bambini ad immaginarsi come degli uccellini che si stanno svegliando nel loro nido e che cominciano a stirare e sciogliere le zampette ( i bambini stireranno e disegneranno dei cerchietti con i piedi e le gambe); poi passeranno a riscaldarsi muovendo le ali ( i bambini imiteranno le ali degli uccellini quando volano e disegneranno dei cerchietti con le mani e con le braccia); è molto importante riscaldare e sciogliere anche i muscoli del collo ( i bambini disegneranno dei cerchietti con la testa muovendosi dolcemente).
” Ora bambini ci mettiamo in piedi nella posizione dell’uccellino ( che è quella dell’immagine). Le gambe sono dritte dritte ma noi ci spostiamo un pochino in avanti con il busto guardiamo diritto davanti a noi e portiamo indietro le nostre bracc….. volevo dire le nostre ali!”.
E ora siamo pronti a lasciare il nido e a spiccare il volo ( faremo muovere liberamente i bambini nello spazio ).
Ora che ci siamo riscaldati siamo pronti per il …

GIOCO
Il gioco di oggi si chiama L’autolavaggio ( favorisce la comunicazione non verbale e il contatto. L’insegnante controllerà che i gesti dei bambini non siano troppo “esuberanti”)
Si dispongono i bambini su due file, una di fronte all’altra.
Il bimbo che sta all’inizio della fila inizia a muoversi come un uccellino tra le due file di bambini. Alcuni bambini saranno gli uccellini che insaponeranno il loro compagno, altri lo laveranno e altri lo asciugheranno ( i ruoli possono essere assegnati dall’insegnante)… proprio come in un autolavaggio e alla fine l’uccellino uscirà tutto pulito e si collocherà alla fine della fila . A turno tutti i bambini-uccellini saranno lavati e profumati e tornati sui loro tappetini saranno pronti per passare alla …

STORIA ANIMATA
La storia si intitola “L’uccellino con l’ala spezzata” e ha il suo focus sulla posizione dell’uccellino e sulla posizione dell’albero ( che sarà già stata proposta ai bambini con le varianti rispetto ai tipi di albero).
NOTA 1: Per proporre questa attività mi ero accordata con le educatrici che avevano anticipato ai bimbi che avremmo realizzato una piccola recita e avevano scelto un bambino che interpretasse l’uccellino e i bambini che a piccoli gruppi avrebbero interpretato i vari tipi di albero che l’uccellino avrebbe incontrato nel corso della storia. Un altro bambino era stato scelto per fare il Vento freddo del Nord. Si era creato in questo modo una bel clima di collaborazione con le stesse educatrici.

NOTA 2: Solitamente io leggo prima tutta la storia, poi spiego le posizioni e poi ripropongo la storia integrandola con i movimenti. In questo caso ho ritenuto più utile, vista l’età dei bimbi e il lavoro di preparazione con le educatrici, di raccontare subito la storia ( sarebbe utile impararla a memoria o comunque raccontarla senza leggerla) . Ha funzionato!!! Il livello di attenzione è stato abbastanza alto per tutta la durata dell’attività.

Ecco la storia ( in neretto le posizioni)

” L’inverno stava arrivando e gli uccelli erano volati a sud ( tutti i bambini si muovono nella stanza come uccellini e dopo un paio di giri al suono della campana tibetana ritornano sui loro tappetini) dove faceva più caldo e si trovavano bacche da mangiare. Un uccellino aveva l’ala spezzata e non poteva quindi volare via insieme ai suoi amici ( il bambino che interpreta l’uccellino fa qualche saltello sul posto immaginando di fare fatica perchè ha un’ala spezzata) . Era rimasto solo in mezzo al gelo e alla neve. Il bosco sembrava un posto più caldo così l’uccellino si fece strada tra gli alberi per chiedere aiuto.
Per primo trovò delle betulle ( l’uccellino si avvicina, invitato dall’insegnante, al gruppetto di bambini che interpretano le betulle).
– Belle betulle – disse – la mia ala è spezzata e i miei amici sono volati via. Posso vivere tra i vostri rami fino al loro ritorno?
– No davvero!- risposero le betulle, spostando le loro foglie ( i bambini betulla spostano le braccia indietro come se volessero allontanarsi) – noi del grande bosco abbiamo i nostri uccellini a cui dar da mangiare. Non possiamo fare nulla per te!
– Le betulle non sono molto forti e forse non sarebbero riscite a reggere il mio peso – pensò l’uccellino. – Proverò a chiedere alle querce – e si diresse  ( il bimbo uccellino si sposta ) verso il gruppo di querce ( i bambini sono nella posizione dell’albero) poco
distante.
– Grandi querce, voi che siete così forti mi lascerete vivere tra i vostri rami fino alla primavera, quando torneranno i miei amici?
– In primavera!!!!! Ma è un sacco di tempo. Come faremo a sapere se in tutto questo tempo non ci mangerai tutte le nostre ghiande? ( I bambini querce agitano le braccia come se volessero dire di no)
– Forse il salice sarà più gentile con me – pensò l’uccellino e si diresse alquanto sconsolato verso il gruppetto di salici (posizione dell’albero)
– Gentili salici, la mia ala è rotta e non sono riuscito a volare a sud con gli altri uccellini. Posso vivere tra i vostri rami fino alla primavera?-
I salici non furono affatto gentili con l’uccellino visto che risposero: – A dire la verità, noi non ti conosciamo e noi salici non parliamo mai con gli sconosciuti. Probabilmente da qualche parte ci sono alberi che ospitano uccelli strani ma noi no….( I bambini salice agitano le braccia come se volessero allontanare l’uccellino).
Il povero uccellino non sapeva più cosa fare. Per quanto la sua ala fosse rotta e gli faceva anche un po’ male, provò a volare ( ancora il bimbo-uccellino saltella con difficoltà).
Ad un certo punto sentì una voce…
– Uccellino dove stai andando?-
– Non lo so- rispose l’uccellino tutto tremante per il freddo e la fatica.
– Allora vieni tra i miei rami- disse l’abete- potrai vivere tra i miei rami tutto l’inverno, se lo vorrai! Vieni su questo ramo che ha le foglie più fitte e più morbide-
Si sentì un’altra voce e questa volta era il pino che disse: – I miei rami non sono molto spessi, ma io sono grande e forte e posso proteggere te e l’abete dal vento del nord.
– Anche io ti posso aiutare – intervenne il ginepro. – Ti posso dare frutti per tutto l’inverno e tutti sanno che le bacche di ginepro sono molto buone!
(i bambini abete, pino e ginepro che erano già nella posizione dell’albero  si allungano verso l’alto con le braccia bel dritte e l’atteggiamento forte e “importante”).

Gli altri alberi guardavano e commentavano.
– Non vorrei avere strani uccelli tra i miei rami- disse la betulla
– Non darei le mie ghiande a nessuno – disse la quercia.
– Non parlerei mai con degli sconosciuti – aggiunse il salice.

Quella notte arrivò il vento freddo del Nord che chiese al Re Gelo.
– Posso toccare ogni foglia nel grande bosco?-
– No – rispose il Re Gelo. – Gli alberi che sono stati gentili con l’uccellino con l’ala spezzata possono tenere le loro foglie –
E così il vento freddo del Nord soffiò impetuoso quella notte ( il bambino che interpreta il vento passa tra gli alberi correndo agitando un grande foulard o pezzo di stoffa azzurro o bianco mentre i bambini betulle, querce e salice agitano i rami mentre i bambini abeti, pini e ginepro stanno fermi e stabili nella posizione dell’albero).
La mattina dopo le foglie delle betulle, delle querce e dei salici giacevano tutte a terra , mentre le foglie dei pini, degli abeti e dei ginepri erano rimaste sugli alberi.
Ecco perchè si chiamano alberi sempreverdi!

BREVE RILASSAMENTO FINALE
Ora gli uccellini, dopo aver trascorso una giornata intensa di gioco e di volo ritornano al loro nido. Facciamo “volare” i bambini nello spazio e poi al suono della campana tibetano tornano sui loro tappetini e si rilassano nella loro posizione preferita ( sdraiati sulla schiena, sulla pancia, in posizione fetale o in balasana, la posizione del bambino che noi  chiamiamo posizione della foglia).
Sono molto stanchi ma molto felici…

PICCOLO MOMENTO DI CONDIVISIONE
Possiamo stimolare delle piccole riflessioni sul significato della storia che avrà sicuramente suscitato dei pensieri rispetto all’accoglienza e alla generosità.
Per moderare questo momento ci viene in aiuto come sempre il bastone della parola.

RITO FINALE
I bambini nella posizione dell’ascolto, seduti a gambe incrociate,  insieme ripetono per tre volte “NOI SIAMO TUTTI AMICI E PER QUESTO SIAM FELICI!

Ecco alcuni feedback dei bimbi ai quali avevo proposto questa lezione raccolti dalle educatrici nei giorni successivi:
– Abbiamo fatto gli uccellini e gli alberi.
– Gli uccellini svolazzavano e cinguettavano.
– Poi abbiamo ascoltato la storia dell’uccellino dall’ala spezzata che andava da tutti gli alberi per vedere de lo riparavano dal freddo.
– Facevo l’uccellino che correva vicino all’albero e sorridevo perchè mi teneva tra i suoi rami.
– Ho imparato a fare l’uccellino con le ali dietro e cercavo un albero.
– C’era una bella storia dell’uccellino che è stato aiutato dall’abete e dal pino.
– Però alcunii alberi facevano gli antipatici.
– Il pino, l’abete e il ginepro l’hanno aiutato.
– E’ bello fare gli uccellini.
– Il vento che è arrivato ha tolto le foglie agli alberi antipatici e ha lasciato le foglie a quelli gentili.
– Abbiamo fatto il lavaggio agli uccellini perchè erano sporchi di fango.
– Ho fatto una specie di gioco di autolavaggio dove c’era un uccellino tutto sposrco e i compagni lo spazzolavano, lo lavavano e loo asciugavano.
– Mi è piaciuto tanto fare l’albero con le braccia in alto.
– Era bello quando gli uccellini volavano tutti liberi.
– Mi è piaciuto lavare gli uccellini, spruzzarli e lavarli.
– Il più bello dei giochi è stato l’autolovaggio perchè lavavo e asciugavo i miei amici.
– Mi è piaciuto quando spazzolavo l’uccellino Catia ( si, perchè anche l’insegnante deve giocare….. sempre!).

6 dicembre: la posizione del vento

Ed ecco un altro bellissimo elemento naturale: il vento!
La posizione del vento è dinamica e non potrebbe essere altrimenti visto che il vento dà proprio l’idea del movimento.
Se proprio vogliamo essere sinceri alle api il vento non piace molto. E a chi piacerebbe essere sbatacchiato di qua e di là mentre cerchi di ritornare all’alveare?
Però ho scoperto che le api operaie per tenere costante la temperatura dell’alveare sbattono velocissimamente le ali cioè ” fanno vento”. Buffo eh?
Ma veniamo alla nostra posizione yoga.

ESECUZIONE
I piedi sono fissi a terra. Alziamo le braccia all’esterno e ci fermiamo all’altezza delle spalle. Ruotiamo il busto e le spalle portando una mano sulla spalla opposta e l’altro braccio si appoggia dietro la vita. Poi ritorniamo con le braccia aperte e ruotiamo dall’altra parte.

VARIANTI
I bambini possono divertirsi ad aumentare o diminuire la velocità del movimento seguendo il ritmo dato dall’insegnante con il battito di mani o un tamburello immaginando che il vento sia all’inizio un venticello leggero e poi si trasformi un tornado.
Il vento non si vede…. ma si vedono gli effetti e allora perchè non far lavorare in coppia i bambini? Uno di loro praticherà la posizione del vento e l’altro la posizione dell’albero che oscilla. Quest’ultimo seguirà la velocità del movimento proposta dal compagno che “interpreta” il vento e dopo qualche movimento si cambieranno i ruoli.

IL RESPIRO DEL VENTO
I bambini possono imitare il vento che soffia dolcemente.
Questa è un’attività che aiuta a calmare la mente e riduce quindi gli stati d’ansia.
I bambini si siedono comodi con la schiena diritta. Faremo vedere loro che l’aria entra dal naso ( e allora bisognerà avere le narici pulite e libere!) e la pancia e il petto si gonfiano
e poi si soffia dalla bocca buttando fuori tutta l’aria che c’è nei polmoni.
Se i bambini lo desiderano possono ondeggiare delicatamente con il busto.

BENEFICI
Questa posizione migliora la flessibilità di tutta la colonna vertebrale.
Praticata dolcemente porta ad uno stato di calma perchè il movimento dell’oscillazione induce una sensazione di leggerezza. Questa posizione può essere praticata in qualsiasi momento della giornata quando vediamo i bambini stanchi fisicamente e mentalmente.

BIBLIOGRAFIA
Piccolo manuale di yoga per bambini di Clemi Tedeschi
Yoga Bimbi di Chiara Iacomuzio e Maurizio Morelli
Asana Pranayama Mudra Bandha Edizioni Satyananda Ashram Italia

A domani!!!!

5 dicembre: la posizione dell’aquila

Un’altra posizione con cui mettere alla prova il nostro equilibrio!!!
La posizione dell’aquila, GARUDASANA ha una bellissima forma ma del resto l’aquila è un bellissimo animale.
Vola in alto, ha una vista eccezionale, ed è estremamente intelligente.
E’ molto elegante quando vola e le sue ali, quando sono aperte sono grandissime… superano i due metri di apertura!
Insomma, l’aquila è la regina degli uccelli ed è un animale che richiama molti simboli: la vista penetrante e acuta che ci invita a guardare dentro di noi e scoprire la nostra vera essenza e ci permette di scorgere, nello stesso tempo ciò che ci circonda anche a grande distanza e se è il caso evitarlo.
Il suo volare tanto in alto ci fa aspirare a valori alti, importanti e ci fa pensare alla capacità di intraprendere e realizzare progetti che volano… in alto appunto!

Nella posizione dell’aquila è difficile mantenere l’equilibrio e ci si sente anche un po’ buffi oltre che instabili!
Ma, quando riusciamo a stare nella posizione si ottiene una concentrazione paragonabile alla chiara visione dell’aquila.

ESECUZIONE
I bambini sono in piedi con le gambe unite e le braccia lungo i fianchi. Inizieremo invitando i bambini ad allargare le braccia all’esterno e poi ad avvolgere una gamba intorno all’altra, come una spirale, mantenendo l’equilibrio su un solo piede ( inviteremo i bambini a piegare leggermente le ginocchia per rendere il movimento più semplice). Poi si portano le braccia avanti, un gomito sull’altro in un incastro che sembra un po’ complicato. Le mani sono unite, intrecciate e chiuse all’altezza del naso come il becco dell’aquila.
Facciamo rimanere i bambini nella posizione per qualche istante e poi scioglieranno e ripeteranno la postura sull’altro lato.
Prima di proporre la posizione completa, potremo farla sperimentare ai bambini solo con le braccia incrociate ed entrambi i piedi a terra con le gambe piegate.

VARIANTI
Beh! La prima variante che possiamo proporre è sicuramente quelle che consiste nell’imitare il volo dell’aquila.
Lo possiamo fare prendendo spunto da un esercizio del QI Gong che si chiama proprio il volo dell’aquila: mentre si inspira piegare lentamente le ginocchia e contemporaneamente alzare le braccia di lato finché le mani sono all’altezza delle spalle (palmi delle mani rivolti verso il basso). L’impulso per alzare le braccia di lato parte dalle spalle senza però sollevarle. In seguito, l’impulso passa alle braccia, ai gomiti e agli avanbracci fino alle mani. Mentre si espira piegare le gambe e abbassare contemporaneamente le braccia di lato fino a raggiungere la posizione di partenza. I movimenti abbinati al respiro li possiamo proporre ai bambini più grandicelli ma in ogni caso possiamo invitare i bambini anche più piccoli ad immaginare di essere una grande aquila che vola in un cielo azzurro in piena libertà e di essere leggeri leggeri.
Questo esercizio può essere fatto anche in movimento, per cui lasciamo “volare” i bambini nello spazio che hanno a disposizione.
Per chiudere l’attività possiamo proporre di fare ritorno al loro nido ( che può essere il tappetino) e rannicchiarsi come fanno gli uccelli quando si riposano e dormono.

L’immagine dell’aquila è molto suggestiva proprio perchè richiama il cielo, le alte vette, il sole…. allora possiamo inserire una breve visualizzazione nel momento del rilassamento come conclusione della lezione di yoga.

Stiamo camminando lungo un sentiero di montagna. E’ un sentiero che ci porterà proprio sulla cima, sul punto più alto. Siamo affaticati perchè il sentiero è proprio tutto in salita ma è talmente grande il nostro desiderio di vedere il panorama da lassù che continuiamo a camminare… man mano che saliamo sentiamo che l’aria diventa sempre più fredda…. brrrrr! Sentiamo un brivido e infatti alzando lo sguardo vediamo che in cima alla montagna c’è la neve. Tanta, candida e fresca… neve! Noi proseguiamo e finalmente vediamo la fine del nostro sentiero. Allora ci guardiamo intorno e ammiriamo lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi. Siamo circondati da montagne che si innalzano verso il cielo illuminate dal sole che ci saluta allegro. E’ una sensazione bellissima! Abbiamo fatto un po’ di fatica ma… ne è valsa proprio la pena! Le montagne tutte intorno sembrano chiamarci e allora ci trasformiamo in una splendida aquila reale e spicchiamo il volo continuando ad osservare dall’alto la natura sottostante….. Dopo qualche giro intorno alle vette delle montagna voliamo verso la nostra montagna, quella dove c’è il sentiero che abbiamo percorso.  In una piccola sporgenza c’è il nostro nido e qui ci riposiamo … stanchi ma tanto tanto felici… 

BENEFICI
La posizione dell’aquila irrobustisce i muscoli delle gambe; elasticizza le articolazioni delle braccia e delle spalle; favorisce l’equilibrio, la calma e la concentrazione.

BIBLIOGRAFIA
Yoga Bimbi di Chiara Iacomuzio e Maurizio Morelli
Yoga dei bambini di Didi A’nanda Paramita’
Gioca Yoga di Lorena Pajalunga
Il linguaggio nascosto dell’Hatha Yoga di Swami Sivananda Radha

4 dicembre: la posizione dell’albero

La posizione dell’albero, VRIKSASANA è senza dubbio una delle più conosciute e più amate dai bambini.
E anche la nostra Bee-atrix la ama molto visto che l’ha scelta per identificare il nostro progetto Honey Yoga.
Ma che le api amino gli alberi è noto…

ESECUZIONE:
Come per tutte le posizioni in piedi si parte da Tadasana, la posizione della montagna bilanciando bene il peso del corpo su entrambe le piante dei piedi. E poi invitiamo i bambini a spostare il peso del corpo prima su un piede e poi sull’altro. Poi lasceremo il peso su un piede solo e porteremo la pianta dell’altro piede contro l’interno del polpaccio o della coscia ( mai del ginocchio!).

“Sapete bambini qual è il segreto per mantenerci in equilibrio su un piede solo?”
” Siiiii! Fissare un punto davanti a noi o un pochino più in basso!”
” Bravi! Se fissate lo sguardo su un oggetto, sarete molto più concentrati e sarà più facile stare ben fermi e dritti come un grande albero forte e stabile!”

A questo punto i bambini potranno unire i palmi delle mani davanti al cuore, oppure sopra la testa allungando ben bene le braccia che diventeranno i rami dell’albero che cercano la luce del sole.
Faremo tenere la posizione solo per qualche istante e poi i bambini abbasseranno il piede e ripeteranno l’asana con l’altra gamba.

VARIANTI DINAMICHE E CREATIVE
La posizione dell’albero è decisamente una posizione statica ed è giusto farla sperimentare ai bambini così come è stata ideata dagli antichi yogi, ma quella dell’albero è una figura che si presta a innumerevoli varianti dinamiche e creative.
Mi ricordo che, qualche anno fa, durante il percorso yoga in una scuola elementare del mio territorio, avevo proposto ai bambini di una quarta elementare di ricreare un bosco fantastico in cui erano presenti tanti tipi di albero ( la quercia, il salice piangente, l’abete, il baobab, la betulla ecc…). Avevo portato delle immagini ( disegni e fotografie) e ogni bambino aveva interpretato un albero a scelta osservandone la forma, le caratteristiche del tronco e dei rami. Ne era uscito un bellissimo e armonico lavoro corporeo e corale.

La stessa attività, cioè rappresentare tipi diversi di albero può partire dalla lettura dal meraviglioso libro di Bruno Munari ” Disegnare un albero”. Com’è un albero quando soffia il vento? E se il vento diventa fortissimo che forma prende il nostro albero? E come possiamo rappresentare un albero che ha i rami disposti a ventaglio? oppure tutti intricati? o ancora un albero con tante foglie e uno senza nemmeno una foglia?
I bambini potranno quindi muoversi imitando un albero che oscilla mosso dal vento con le braccia oltre il capo che ondeggiano a destra e sinistra e facendo il rumore del vento ( lavoriamo anche con il respiro… perchè no?).
Aiutiamo i bambini a rimanere ben fermi con la gambe e i piedi perchè essi rappresentano il tronco e le radici del nostro albero e a muovere quindi solo la parte superiore del corpo. Per il resto…lasciamo i bambini liberi di creare …è la parte migliore del nostro lavoro!

BENEFICI DELLA POSIZIONE DELL’ALBERO
Mantenuta staticamente favorisce l’equilibrio psicofisico, l’attenzione e la concentrazione. Rinforza le gambe, le caviglie e i piedi.
Nella versione dell’albero che oscilla al vento i bambini sperimenteranno il movimento di flessione laterale della colonna vertebrale andando ad equilibrare il gruppo destro e sinistro dei muscoli posturali.

BIBLIOGRAFIA

Asana Pranayama Mudra Bandha Edizioni Satyananda Ashram Italia
Yoga Bimbi di Chiara Iacomuzio e Maurizio Morelli
Disegnare un albero di Bruno Munari

 

P.S. Nella foto Bee-atrix è molto più a suo agio di me…. perchè l’equilibrio sia fisico che mentale cambia tutti i giorni e io il giorno in cui la foto è stata scattata ne avevo molto poco!!!

3 dicembre: la posizione delle mani ai piedi

… meglio conosciuta come la POSIZIONE DELL’ELEFANTE !!!

Che c’entrano le api con gli elefanti, vi chiederete?

Dovete sapere che api ed elefanti non vanno molto d’accordo.  Quando un elefante viene punto da un’ape ( ricordate sempre che le api pungono solo se si sentono minacciate, quindi solo per difendersi) se lo ricorda per mooooolto tempo ( non a caso si dice avere una memoria da elefante) e non appena sente nell’aria odore di ape, o sente il ronzio si allarma e si allontana. Tanto è vero che in Sudafrica stanno studiando un sistema per collocare alveari intorno ai campi coltivati per evitare che questi vengano calpestati dagli elefanti. Insomma le api sono un po’ “sfruttate” come deterrente naturale.

Ma veniamo alla nostra posizione…

La posizione delle mani ai piedi in sanscrito viene chiamata in modi diversi a seconda della tradizione yoga a cui si fa riferimento ( PADASTASANAUTTANASANA).  Nello yoga per i bambini la chiamiamo posizione dell’elefante perchè la forma del corpo ricorda quella del grande animale e dove le braccia diventano la proboscide.

ESECUZIONE
Partiamo sempre dalla posizione della montagna e poi ci pieghiamo in avanti e portiamo le mani verso il pavimento. Non importa dove arriviamo con le mani e se piegandoci in avanti ci fanno un po’ male le gambe le pieghiamo un pochino. Lasciamo ciondolare verso il basso anche la testa.
Qui ci fermiamo e respiriamo per qualche istante.
Poi intrecciamo le dita delle mani creando con le braccia la proboscide. Ora siamo un elefante che ne sta fermo e tranquillo.

VARIANTI
Possiamo immaginare che il nostro elefante decida di mangiare qualche foglia e allora inviteremo i bambini ad alzare la testa guardando avanti e poi ad abbassarla ( ai bambini più grandicelli possiamo chiedere di abbinare un inspiro quando sollevano la testa ed un espiro quando l’abbassano).

CAMMINATA DELL’ELEFANTE
Le posizioni dello yoga ispirate agli animali possono essere un attimo punto di partenza per far fare esperienza di movimento imitando le loro camminate.
Stimoleremo i bambini con qualche domanda:
” Quali sono le caratteristiche dell’elefante? E’ grande? E piccolo? E’ Leggero? E’ pesante?”
” Come cammina un elefante?”
” I suoi passi saranno piccoli e veloci? O saranno dei passi grandi e pesanti?”

E allora proporremo la camminata iniziando a dondolare le braccia per muovere dolcemente la proboscide e poi inizieremo a fare grandi passi con un tonfo ad ogni passo.
Una variante potrà essere quella di allungare un braccio davanti per imitare la proboscide e portare un braccio allungato dietro per rappresentare la codina dell’elefante o ancora imitare un elefante che raccoglie l’acqua con la proboscide e la porta alla bocca, quindi sollevando il busto e allungando le braccia sopra la testa, oppure si diverte a bagnare gli amici elefanti sollevando il busto e ruotando a destra e sinistra con le braccia allungate. Possiamo quindi alternare momenti di camminata a momenti statici.

BENEFICI
La posizione dell’elefante, mantenuta staticamente per qualche momento, favorisce il contatto con la terra, rilassa la schiena e allunga la muscolatura posteriore delle gambe. Mangiando le foglie i nostri elefantini rinforzeranno i muscoli posteriori del collo e della parte alta della schiena. E’ una posizione che migliora la postura.
Con le camminate, stimoliamo la creatività e la fantasia dei bambini e lavoriamo sulla coordinazione dei movimenti.

BIBLIOGRAFIA E SUGGERIMENTI ON LINE
Yoga Bimbi di Chiara Iacomuzio e Maurizio Morelli
L’ABC dello Yoga per bambini di Teresa Anne Power

Per quanto riguarda le camminate e i movimenti degli animali vi lascio il link al sito di Rosa Cipriano, educatrice al movimento che ha ideato un programma pensato proprio per stimolare il movimento creativo partendo dall’imitazione degli animali. Io lo consiglio vivamente!

Buona pratica elefantini e a domani!!!

Catia e Bee-atrix