22 dicembre: la posizione del pesce

La posizione del pesce in sanscrito si chiama MATSYASANA ( Matsya = pesce; Asana = Posizione)

ESECUZIONE:
Siamo sdraiati sulla schiena con le gambe distese.
Tenendo le braccia dritte portiamo le mani sotto i glutei mantenendo le spalle basse.
Solleviamo il busto, lo inarchiamo e scendiamo con la terra verso terra cercando di non caricare il peso sul collo.
I glutei e la testa rimangono a terra, il tronco è completamente sollevato e inarcato, lo sterno spinto verso l’alto.
Le spalle rimangono basse e ben distese.
Teniamo la posizione per una decina di secondi.

BENEFICI
Oltre a rinforzare ed equilibrare la muscolatura paravertebrale, questa posizione stimola la depurazione del corpo e favorisce una repsirazione ampia e profonda.
Aiuta il bambino a superare paure ed insicurezze

AVVERTENZE
Bisogna fare attenzione alle spalle che devono rimanere basse. L’insegnante deve verificare che il capo del bambino tocchi terra ma senza caricare e soprattutto se il bambino ha paura a lasciarsi andare indietro con la testa non va forzato.

La posizione di oggi può essere lo spunto per raccontare ai bambini come è nato lo yoga perchè tutto ha origine da un piccolo pesce….

Si dice che migliaia di anni fa, in India, dentro un’immensa grotta, vicino ad un laghetto cosparso di da profumati fiori di loto, sulle cime di un alto monte, Il Grande Maestro Shiva decise di svelare i segreti dello Yoga alla sua dolce e amata sposa Parvati.
Un pesce, nascosto tra i fiori galleggianti, ascoltava incantato la melodiosa voce di Shiva. Tutto solo si annoiava molto e perciò decise di provare anche lui la fare le posizioni dello yoga.
Se sentiva molto goffo e sgraziato nel suo corpo di pesce, ma ci provò e riprovò senza mai arrendersi.
Così, poco alla volta, imparò lo yoga, fino ad allora conosciuto soltanto daglii dèi. Grazie agli esercizi il pesce riuscì a trasformarsi e sbucò dall’acqua sotto forma di uomo.
Shiva temeva che quell’umano, comparso improvvisamente al suo cospetto, non fosse degno di conoscere i segreti dello yoga ma, quando comprese cosa era avvenuto, fu ammirato dalla costanza di Matsya. Gli diede il nome “Mastyendra” che, nell’antica lingua indiana significa ” Pesce fatto uomo” e gli affidò l’incarico di diffondere lo yoga tra gli umani. Fu così che Matsyendra divenne il primo maestro di yoga in India.
Da allora, attraverso, millenni e milleni, lo yoga si è diffuso con gran rapidità, non solo attraverso la parola, come avveniva nei tempi antichi, ma anche attraverso i libri e le scuole di altri grandi maestri.

Possiamo raccontare questa leggenda ai bambini e poi stimolare alcune riflessioni…. a me piace pensare che molto spesso sono proprio i piccoli a dare vita a grandi cambiamenti…

Ho tratto il racconto da un libro che è ormai il mio punto di riferimento per creare e sviluppare le mie lezioni di yoga per bambini. Si tratta di “Piccolo Yoga” di Clemi Tedeschi (AIPY)
Si tratta di un testo molto pratico da utilizzare, con tante attività da proporre ai bambini e presentate in maniera ordinata e precisa in base alla fascia di età e suddivise per categorie ( giochi, favole yoga, bellissimo il capitolo 7 sulle tecniche di concentrazione per piccoli yogi esperti, giochi di rilassamento) e con una parte finale che presenta delle lezioni praticamente già pronte ( sempre in base alla fascia di età … elemento importante che vedo molto spesso sottovalutato da altre proposte e altri metodi).
Ma quello che mi ha colpito maggiormente del libro e ha rappresentato una sfida è stato il capitolo 2 ” Consigli per chi vuole insegnare yoga ai bambini” che parte con una premessa: LAVORARE SU STESSI. Si, perchè non ci si può improvvisare insegnanti di yoga per bambini. Si possono imparare tantissimi giochi e tante attività ma se non ci si osserva dentro, ai bambini offriamo soltanto ciò che sappiamo, ciò che facciamo ma non quello che siamo.
Ecco perchè non sarebbe corretto affermare che siamo insegnanti di yoga perchè lo yoga è un’esperienza e un’esperienza non la puoi insegnare, la puoi trasmettere.
Clemi allora ci invita, prima di tutto a chiederci quali sono le nostre motivazioni, che cosa sentiamo dentro di così grande e importante da volerlo trasmettere.
Io avevo già risposto a questa domanda e l’ho condivisa con i lettori nel primo post di questo blog ( lo trovate qui).

Consiglio davvero l’acquisto di questo libro, da tenere sempre sempre presente quando prepariamo le nostre lezioni per i bambini.

21 dicembre: la posizione del pipistrello che dorme

Meglio conosciuta come la posizione della candela, in realtà il vero nome è SARVANGASANA.
In sanscrito sarva significa “tutto” o “intero”, anga significa “arto”, “parte del corpo” e asana “posizione”; perciò Sarvangasana viene tradotta come “la posizione di tutti gli arti” o “la posizione dell’intero corpo”.
Io l’ho chiamata “Posizione del pipistrello che dorme” perchè siamo a testa in giù e con i piedi per aria, proprio come quando i pipistrelli si radunano e riposano.
Lo sapete perchè i pipistrelli dormono a testa in giù?
– La posizione a testa in giù  permette loro di avere un vantaggio con l’arrivo di un pericolo. Si trovano in una situazione idonea per prendere il volo immediatamente e scappare il più lontano possibile.
– Hanno una visuale perfetta su tutto ciò che li circonda.
– Sfruttano la forza degli artigli che li mantiene saldi nella posizione desiderata.
– Possono darsi un facile slancio con le gambe posteriori.
La scelta di dormire a testa in giù è perciò una scelta di comodità e sopravvivenza.
Geniali eh!!

Ma veniamo alla spiegazione della posizione

ESECUZIONE:
Ci sdraiamo sulla schiena con le gambe unite, le braccia distese lungo i fianchi.
Portiamo le ginocchia verso il petto e poi verso la testa.
Tendiamo le gambe verso l’alto.
Il peso del corpo è ben distribuito sulle scapole, tra i gomiti, le spalle e la nuca.
Le mani sostengono la schiena.
La manteniamo qualche istante e poi la sciogliamo portando le ginocchia sulla fronte, mettiamo le mani a terra con i palmi rivolti verso il tappetino e lentamente srotoliamo la colonna vertebrale.

BENEFICI
– Migliora la capacità di concentrazione e la memoria;
– Aiuta a mitigare i problemi di circolazione;
– Abbassa la pressione sanguigna
– Rinforza le spalle e le braccia.

La posizione del pipistrello potrebbe essere il punto di partenza per organizzare una lezione a tema Halloween chiedendo ai bambini quali sono i personaggi protagonisti di questa festa …. mostruosa e invitandoli ad assumere con il corpo la forma che richiama quel personaggio.
– il pipistrello che vola e che dorme a testa in giù
– La zucca
– Il gatto
– il fantasma
– il ragnetto e la sua ragnatela
– la mummia
– la strega e la sua magica pozione ecc..

A questo proposito vi lascio dei link interessanti a materiali scaricabili gratuitamente ( potrebbero esservi utili per il prossimo anno ormai!)

Le card motorie di Halloween di Rosa Cipriano

Una bella storia sulle origini di Halloween (che potrebbe essere animata con gli asana dello yoga) delle amiche di Passioneinvita

20 dicembre: La posizione della tartaruga

La posizione della tartaruga è una delle posizioni che preferisco!
E’ difficile per me, richiede una flessibilità che non ho ancora conquistato ma ho imparato a non forzare e a lasciarmi andare alla gravità aiutata dal respiro.
Mi piace perchè ho proprio la sensazione di chiudermi nel guscio come la tartaruga e lì mi sento tranquilla.

ESECUZIONE
Siamo seduti con le gambe stese in avanti. Portiamo i piedi uno contro l’altro uniti per le piante.
Tenendo i piedi con le mani, alziamo e abbassiamo le ginocchia per qualche volta per sciogliere bene le articolazioni delle anche.
Sistemiamo i piedi ad una certa distanza dal bacino in modo che le gambe e le cosce formino un rombo, poi ci pieghiamo in avanti e passiamo le mani davanti e sotto le gambe.
Continuiamo a scivolare in avanti sino a quando la fronte arrivi a poggiarsi sui piedi o fino a quando è possibile.
Rimaniamo immobili, completamente rilassati, respirando piano piano.
Manteniamo per qualche istante.

BENEFICI
Come dicevo all’inizio è una di quelle posizioni che favoriscono la tranquillità e il silenzio, il sonno profondo e la presa di coscienza di se stessi come unità. E’ utile anche in caso di disturbi o crampi addominali e per mantenere sciolte e sane le articolazioni coxo-femorali.

Nel libro da cui ho attinto le informazioni su esecuzione e benefici ( Yogabimbi di Chiara Iacomuzio e Maurizio Morelli) viene chiamata la posizione dell’ostrica in fondo al mare. Ed è anche questa un’immagine molto bella e può dare spunto ad alcune attività motorie che hanno relazione con l’ambiente MARE.

Possiamo fare elencare ai bambini gli animali che si trovano nel mare e li invitiamo ad imitare i loro moviment:
– Ostrica ( o tartaruga)
– Medusa
– Granchio
– Pesciolino
– Stella marina
– Cavalluccio marino
– Pinguino ecc…

Ma nel mare non ci sono solo gli animali…
Imitiamo:
– Nuotatore
– Pescatore
– Rematore
– Tuffatore
– Surfista ecc…

E sulla spiaggia chi incontriamo o cosa facciamo?
– Ombrellone che si apre e si chiude
– Castello di sabbia
– Conchiglie
– Stendiamo l’asciugamano
– Ci spalmiamo la crema ecc…

GIOCO
Gli squali ballerini
Nella stanza sono stati posti dei materassini che rappresenteranno delle isole. I bambini camminano intorno alle isole imitando il gesto del nuotare.
C’è un sottofondo musicale ( musica a piacere ma bella allegra tipo “In fondo al mar” dal cartone Disney La Sirenetta). Quando la musica si ferma i bambini devono trovare rifugio sulle isole perché il mare è abitato da squali che amano molto ballare al suono della musica ma quando la musica si ferma da squali ballerini diventano squali affamati.
Ogni volta che la musica riparte l’insegnante toglie un tappetino. Quindi i bambini hanno man mano meno isole sulle quali trovare rifugio. Alla fine ne rimarrà una sola e i bambini dovranno collaborare per riuscire a salvarsi tutti sull’unica isola.
Lo scopo del gioco è proprio quello di favorire la collaborazione, la solidarietà e il sostegno reciproco.

E dopo tutto questo movimento possiamo concludere la lezione con un breve rilassamento guidato…

i bambini sono invitati a sdraiarsi immaginando di essere su una spiaggia. Il sole è caldo ma la leggera brezza che arriva dal mare è piacevole e dà sollievo.
Sistemiamo bene la posizione e cominciamo a portare la nostra attenzione ai rumori che sentiamo intorno a noi.
Quali rumori ci sono su una spiaggia? Le voci dei bambini che giocano, il “vociare” dei gabbiani ma soprattutto sentiamo il rumore delle onde del mare che dolcemente arrivano a riva e poi lentamente tornano indietro e poi di nuovo si infrangono e poi ancora tornano indietro e ancora e ancora. Il movimento delle onde sembra quasi un respiro. Allora mettiamo le mani sulla nostra pancia e immaginiamo che questa sia un’onda . Quando l’onda si infrange sulla riva la nostra pancia si gonfia attraverso l’inspirazione e quando l’onda ritorna al mare la nostra pancia si sgonfia espirando.
Continuiamo a respirare immaginando la nostra pancia come un’onda del mare.
Ora piano piano cominciamo a svegliarci facendo dei piccoli movimenti con i piedi e le mani, con le braccia e le gambe, ci stiriamo, ci allunghiamo…. Ci giriamo su un fianco, apriamo gli occhi e ci portiamo seduti a gambe incrociate nella posizione dell’ascolto

19 dicembre: la posizione dell’ascolto

La posizione dell’ascolto è la posizione semplice a gambe incrociate. Ha un’importanza fondamentale nelle lezioni di yoga per bambini perchè è la posizione alla quale si ritorna tutte le volte in cui ci si pone in un atteggiamento di calma e appunto di ascolto.

E’ importante  spiegare ai piccoli yogin che ci sono dei momenti in cui ci si muove, si gioca, si fanno le posizioni ecc… e dei momenti in cui ci si ferma e si ascolta.

Ascoltare chi? Ascoltare che cosa?
Ascoltare la maestra dello yoga che spiega un gioco, un’attività o che racconta una storia…. ascoltare un compagno che condivide le proprie impressioni o le proprie emozioni…. ascoltare i suoni della natura… ascoltare il proprio respiro.

Per approfondire il tema dell’ascolto vi invito a leggere un vecchio post del blog intitolato “3 elementi per una bella e divertente lezione di yoga con i bambini

Per quanto riguarda la posizione dell’ascolto in sanscrito si chiama Sukhasana ed è una tra le più confortevoli e facili asana sedute. E’ una posizione che abbiamo già praticato naturalmente quando eravamo bambini, mentre giocavamo o eravamo rilassati e felici. In sanscrito, sukha significa “gioia”, “delizia”, “felicità”, “conforto” e asana significa “posizione”, pertanto questa asana può essere tradotta letteralmente come la “posizione piacevole” o la “posizione gioiosa”.
Guardate che bella questa immagine…

Questa asana è consigliata per effettuare le tecniche di pranayama o per la meditazione, ed è indicata sopratutto per chi ha una flessibilità ridotta a livello delle anche e non riesce ad eseguire o a mantenere a lungo altre posizioni sedute come Vajrasana ( seduti sui talloni)  o Padmasana ( la posizione del loto ).

ESECUZIONE
Siediti a terra o sul tappetino con la colonna vertebrale ben dritta e le gambe distese in avanti.
Piega le ginocchia e incrocia le gambe, appoggiando nel modo più comodo possibile il piede sinistro sotto la coscia destra e il piede destro sotto la coscia sinistra.
Mantieni il collo allineato con la colonna vertebrale e il busto eretto. La testa deve rimanere in un equilibrio armonioso, sollevata ma senza sforzo o rigidità. Immagina di avere un filo attaccato alla testa che ti tiri leggermente verso l’alto , allungandoti la schiena, il collo e il capo verso il soffitto.

BENEFICI
Rinforza i muscoli e le articolazioni di tutta la colonna vertebrale.
Tonifica le articolazioni delle anche e delle ginocchia.
Stabilizza il corpo e calma la mente.
Amplifica lo stato di serenità e tranquillità.
Favorisce una respirazione profonda.
Riduce ansia e stress.
( Spiegazione dell’asana e immagine da Il Giornale dello Yoga)

18 dicembre: la posizione del fiore

Oggi condivido una lezione completa in cui viene inserita la posizione del nostro Calendario dell’Avvento.

LA POSIZIONE DEL FIORE

“Sono un bel fiore che cresce nel sole.
Proprio come ha detto il mio maestro, lo yoga è divertente!
Seduto con le piante dei piedi che si toccano
stando attento che la mia schiena non si incurvi,
sollevo le gambe e porto le braccia sotto le ginocchia.
Rimanendo in equilibrio in questa posizione conto fino a tre”.

(L’ABC dello Yoga per bambini – Teresa Anne Power)

I destinatari di questa proposta sono i colleghi insegnanti, gli educatori ma anche i genitori che, amando lo yoga, desiderano condividere con i loro figli un po’ di tempo in compagnia dell’antica disciplina.
Si tratta di pratiche che si snoccioleranno nel corso di una storia ispirata alla natura e che comprenderanno un momento di rilassamento iniziale, un momento di riscaldamento del corpo, un gioco, le camminate o le posizioni degli animali, un esercizio o un gioco per la consapevolezza del respiro e il momento di rilassamento finale.
Le posizioni sono ispirate a quelle già condivise nel corso di questo Calendario dell’Avvento.

Siete pronti?
Allora … si comincia!
Buona pratica e buon divertimento con i vostri piccoli yogin!

LA FORZA DEI FIORI

C’era una volta un bellissimo prato verde, con tanta erbetta fresca e luccicante.
Tra le foglie di erbetta si nascondevano tanti piccoli semi  (posizione della foglia) che custodivano tanti bellissimi fiori.
I semi erano piccoli, anzi piccolissimi ed erano chiusi sotto una coperta di terra marrone che li nutriva e proteggeva con cura ( l’insegnante o il genitore passa con un drappo, che può essere un foulard leggero, con il quale accarezzerà i bambini).

Passarono i giorni e i piccoli semi avevano voglia di uscire dalla terra, crescere e vedere il mondo.

Chiesero al cielo un poco di acqua per avere la forza di sbucare dalla terra e crescere forti e robusti.

Arrivò così una pioggerelina leggera leggera… che poi diventò  più forte e rigorosa.

GIOCO DELLA PIOGGIA:  in bambini sono i cerchio, seduti e picchiettano con un dito sull’altro quando la pioggia è leggera… con due dita quando la pioggia si fa più forte ( su indicazione dell’insegnante)… con tutta la mano quando la pioggia diventa vigorosa e poi seguendo sempre le indicazioni dell’insegnante ritorneranno a picchiettare con due dita e poi con una fino a quando la pioggia cesserà completamente).

Dopo la pioggia tornò il sereno e nel cielo iniziò a splendere un bellissimo sole per aiutare i  semini a germogliare ( Saluto al Sole).

Le posizioni del Saluto al Sole le trovate qui . ( Dopo il Saluto al sole i bambini si riposano qualche istante nella posizione della foglia ma con gli avambracci appoggiati a terra.)

A poco a poco i semini cominciarono a germogliare…. dapprima uscì il capino …

poi si sollevò lo stelo …

poi si formarono i primi petali …

e per finire i fiori sbocciarono in tutta la loro bellezza.

Subito accorsero felici le farfalle( Attività di movimento legate alla posizione della farfalla) che con le loro ali leggere e colorate, diedero il benvenuto ai fiori appena sbocciati ( se ci sono più bambini , alcuni rimarranno nella posizione del fiore e altri si muoveranno come le farfalle per poi alternare).

Poi toccò alle api, che con le loro piccole ali raggiunsero i fiori, si adagiarono sulla loro corolla per prendere il polline. Per imitare il movimento e il volo delle api invitiamo i bambini a unire le mani dietro la zona lombare per creare il pungiglione e a muoversi liberamente per lo spazio fermandosi vicino ai fiori e anche in questo caso se ci sono più bambini, si alterneranno nel ruolo delle api e dei fiori.

All’improvviso arrivò un forte vento… ( facciamo insieme il respiro del vento…. ci sediamo comodi con la schiena diritta e soffiando dalla bocca buttiamo fuori tutta l’aria che  abbiamo  nei polmoni, proprio tutta, facendo un bel lunghissimo sibilo e lo possiamo ripetere altre due volte)…

…i fiori iniziarono a oscillare da un alto all’altro, poi avanti e indietro, e infine tutto intorno a se stessi. (I bambini oscilleranno le braccia sopra la testa in tutte le direzioni)

Che disastro! I petali  erano tutti scompigliati ( con le mani ci scompigliamo i capelli e ci massaggiamo la testa).

Ma il vento, così come era arrivato, si calmò e i fiori che erano cresciuti forti e robusti erano ancora lì con le loro corolle ben aperte e capaci di affrontare ogni avversità ( posizione del fiore).

 

Si guardarono ( i bambini si guardano negli occhi), si salutarono ( i bambini si scambiano il saluto dello yoga “NAMASTE” con le mani unite davanti al cuore) , chiusero le corolle e si riposarono…

Al termine della lezione possiamo creare un momento di condivisione in cui i bambini possono condividere le loro emozioni, o la parte della lezione che è piaciuta di più o di meno ecc…

Spero che la storia-lezione vi sia piaciuta e possiate proporla con entusiasmo ai vostri bambini.
Ciao e a domani!

Catia e Bee-atrix!