Il memory di Bee-atrix

E’ davvero con tanto tanto piacere che annuncio l’uscita di questo nuovo strumento didattico al quale ho lavorato per parecchi mesi modificandolo più e più volte per renderlo davvero utile ai/alle colleghi/colleghe insegnanti di yoga per bambini.
E’ disponibile da oggi il Memory di Bee-atrix!!!
Si tratta di un mazzo di 62 mini-carte (31 coppie) attraverso le quali i bambini potranno esplorare le pratiche dello yoga (asana, pranayama, concentrazione e rilassamento) con un approccio ludico.
Il gioco del memory piace a tutti i bambini e così ho pensato: “Perchè non far seguire delle piccole attività all’individuazione della coppia di carte?”.
Come tutti sappiamo il memory è un gioco che favorisce la concentrazione e la memoria. Se a queste caratteristiche benefiche aggiungiamo i benefici fisici e mentali legati alla pratica delle posizioni, o a piccoli esercizi di respirazione e consapevolezza l’opera è completa!
Ecco che quindi quando i piccoli yogi troveranno la coppia di carte raffiguranti la posizione del gatto potranno praticarla imitando il verso del gatto o, se più grandicelli, abbinando il respiro oppure ancora andare ad imitare con il corpo o le espressioni del viso o con i suoni le caratteristiche del gatto. Respiro e movimento; corpo e mente; pratica dello yoga e divertimento! Perchè è questa la formula magica dello yoga proposto ai bambini.
E se poi la coppia di carte raffigura un vasetto di miele? Perchè non giocare anche con la percezione dei sapori? Che smorfie facciamo quando assaggiamo un cibo aspro? E che gesti delle mani utilizziamo per indicare che invece quel cibo è davvero dolce e gustoso?
Questi sono solo due esempi delle numerose attività proposte.
Il mazzo delle mini-carte del Memory, disponibile in formato pdf è accompagnato da un secondo pdf composto da 60 pagine di spiegazioni complete e dettagliate di attività motorie e pratiche yoga per ogni specifica carta con indicazioni precise per tre diverse fasce di età.

I fantastici 4 elementi: aria

Ecco lo sviluppo di una lezione completa dedicata all’elemento aria

MATERIALI PER IL SETTING:
– Un cerchio di pannolenci bianco (diametro 1m)
– un cerchio di pannolenci azzurro (diametro 50 cm)
– un cerchio di pannolenci blu (diametro 25 cm)
– cartoncino bianco, azzurro e blu dal quale ritagliare tante nuvolette
– cartoncino azzurro rettangolare (2 per ogni bambino che partecipa alla lezione)
– pennarelli blu (tanti quanti sono i bambini)
– bolle di sapone (un barattolo per ogni bambino)

RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELL’ARIA
Ogni bambino prende uno dei due cartoncini e il pennarello e scrive la prima parola che gli viene in mente pensando all’aria.
Approfondimento: Il rito iniziale e finale in una lezione di yoga per bambini

RISCALDAMENTO: MUOVIAMO IL CORPO COME IL VENTO
Invitiamo i bambini a muoversi nello spazio come se fossero foglie agitate dal vento. All’inizio può essere una leggera brezza, poi un vento un po’ più forte e infine una bufera… lentamente il vento si calma e il corpo si muove più lentamente fino a cessare del tutto… e allora i bambino si poseranno a terra delicatamente come una foglia.
Possiamo accompagnare l’attività con della musica.
Ecco due link:

GIOCHI: IL GIOCO DEGLI SPECCHI CON LE POSIZIONI DELL’ARIA
I bambini saranno divisi in coppie. Un bambino prenderà la forma di una posizione dello yoga suggerita dall’insegnante o ispirata dalle carte delle posizioni e il bambino di fronte lo imiterà. A seconda dell’età si possono inserire dei diversi gradi di difficoltà, per esempio, ai più grandicelli possiamo proporre di osservare la posizione e poi dividerla in diversi step per costruirla invitando il compagno ad imitare le diverse fasi.
Di seguito la sequenza di asana dell’aria che potete ritrovare anche nel mazzo di carte di Bee-atrix.





Approfondimento: Le carte di Bee-atrix

GIOCHI DI RESPIRO
1. I bambini divisi in coppie saranno seduti con la schiena a contatto. Invitiamoli a fare dei lunghi respiri e a percepire il ritmo del respiro del compagno.
2. Impariamo a conoscere il respiro con le bolle di sapone: aprofittiamo di una bella giornata di sole e portiamo i bambini all’aria aperta! Ogni bambino avrà un flacone di bolle di sapone. In un primo momento lasciamo che si divertino a creare le bolle come a loro piace e successivamente li invitiamo a soffiare delicatamente in modo da dosare bene il respiro e fare la bolla più grande che possono. Scopriranno che non è così facile!

ATTIVITA’ CREATIVE:
1. Costruiamo una girandola:

2. Creare le campane a vento

3. Farfalle con gli origami

RITO FINALE
Ogni bambino prende il secondo cartoncino azzurro e con il pennarello blu scrive le parole dell’aria dando risonanza alle attività proposte nella lezione.

Spero che questo piccolo viaggio nei quattro elementi attraverso le pratiche dello yoga, il gioco e l’arte sia stato di vostro gradimento e soprattutto utile per le vostre lezioni con i piccoli yogi!

Grazie e a presto!!!!

I fantastici 4 elementi: fuoco

L’elemento di oggi è il fuoco con il suo calore, la sua energia e la sua forza trasformatrice.
MATERIALI PER IL SETTING:
– un cerchio in pannolenci rosso ( diametro 1m)
– un cerchio in pannolenci arancione (diametro 50 cm)
– fiammelle ritagliate nel cartoncino rosso, arancione e giallo
– un piatto di carta dorato con un piccolo falò ritagliato nel cartoncino marrone,  rosso, arancione e giallo
– cartoncini arancioni (2 per ogni bambino che partecipa alla lezione)
– pennarelli rossi (tanti quanti sono i bambini)

RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DEL FUOCO
Ogni bambino prenderà uno dei due cartoncini arancioni e scriverà con il pennarello rosso la prima parola che gli viene in mente pensando al fuoco.

RISCALDAMENTO:
COME FIAMME: Invitiamo i bambini a mimare il movimento della fiamma stabile di una candela… prima con una mano, poi con entrambe le mani. Le mani poi iniziano a muoversi come se le fiammelle fossero mosse da un leggero vento… le mani e le braccia si sfiorano, si incrociano, si uniscono imitando il fluire armonioso delle fiamme.
L’attività può essere proposta in coppia.

Il movimento della fiamma può essere mimato utilizzando tutto il corpo, che si muoverà in maniera più vigorosa immaginando il vento.
L’attività può essere proposta all’intero gruppo e allora alcuni bambini saranno le fiammelle, altri il vento soffiando sui compagni che si muoveranno a seconda dell’intensità del soffio.

IMPARIAMO IL SALUTO AL SOLE
Il sole è un disco di fuoco, carico di energia e di calore, che dona vita e vitalità
Ecco il Saluto al Sole della nostra Bee-atrix!

STORIA ANIMATA: LA FIABA DEL FUOCO (ovvero l’invenzione della stufa)

C’era una volta un drago che si chiamava Sputafuoco. Viveva sulla cima di un’alta montagna (posizione della montagna), lontano dalla civiltà perché era brutto, ma così brutto che tutti gli abitanti del regno del Brutto Tempo, avevano paura di lui. Questo regno aveva un re e una regina che si chiamavano Re Sputaghiaccio e Regina Sputaneve. Essi tutto il giorno e tutta la notte scatenavano bufere di neve e ghiaccio, senza sosta (movimento del vento). I loro figli erano il Principe Sputavento e la Principessa Sputanebbia che li aiutavano. Perciò quel regno non aveva mai visto il bel tempo e non ci poteva essere il fuoco perché avrebbe presto trasformato tutto in acqua. Gli abitanti allora avevano tanto freddo e se stavano tutto il tempo chiusi nelle loro case come nel guscio delle tartarughe (posizione della tartaruga). Le stufe e i camini non esistevano e neanche i fornelli per cucinare. Nessuno aveva mai visto un comignolo fumare.

Un giorno il taglialegna Faggio (movimento del taglialegna) andò sulla montagna e dopo aver camminato a lungo nella neve, aveva i piedi gelati e, guardando la grotta del drago sulla cima della montagna, esclamò: “Beato il drago che vive lassù, ha tutto il fuoco di cui ha bisogno. Lui porta in giro il fuoco chiuso nella sua bocca che è come una grande stufa”.
Il drago Sputafuoco sentì quelle parole e uscì dalla sua casa dicendo:
“Ciao, sono il drago Sputafuoco in persona. E tu chi sei?”
“Sono Faggio, il taglialegna”
“Perché sei venuto fin qui, non hai paura di me?”
“No, tu non sei pauroso, sei solo un drago e sei fatto come tutti i draghi”
“Tu sì che sei un uomo che ragiona bene”.

Mentre Faggio parlava e parlava con il drago, passò di lì lo scoiattolo Mangianoci (posizione dello scoiattolo) . Lo scoiattolo non aveva freddo, perché usava la sua coda come una sciarpa; osservando il drago ebbe un’idea: “Tu porti il fuoco dentro la tua bocca. Perché non vieni in paese con noi? Il tuo calore potrà riscaldare tutti gli abitanti infreddoliti e se tu abiterai al centro del regno, tutti potranno venire a prendere un po’ del tuo fuoco e se lo metteranno in una grande scatola di ceramica tutti potranno finalmente scaldarsi” (posizione della scatola). E fu così che vennero inventate le stufe.

Le prime furono costruite a forma di bocca del drago Sputafuoco e assomigliavano a lui. Praticamente, l’immagine del drago Sputafuoco era in tutte le case. Il drago Sputafuoco da quel giorno abitò in un palazzo costruito per lui dal re Sputaghiaccio in persona e tutte le mattine gli abitanti del regno andavano da lui a prendere il fuoco per accendere la stufa e preparare il caffè.

Il drago era molto gentile e diceva:
“Buongiorno, vuole un po’ di fuoco?”
“Sì, grazie”.
E il drago apriva la bocca e con un soffio accendeva tutte le stufe (respirazione del vento). Era finalmente felice di essere utile a tutti e di avere tanti amici che andavano a trovarlo.

SEQUENZA DELLE POSIZIONI






ATTIVITA’ CREATIVE
Con i miei piccoli yogin avevo costruito un piccolo falò in cartoncino appoggiato su un piatto dorato e i bambini avevano cercato nel giardino del centro dei legnetti per completarlo.

Ma ecco alcuni link a delle interessanti attività legate all’elemento fuoco:
fiammelle
collage fuoco

RITO FINALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DEL FUOCO
I bambini scrivono sul secondo cartoncino arancione le parole legate all’elemento fuoco dopo la pratica. Potranno stupirvi!

A domani con l’ultimo fantastico elemento: l’aria!

Che cosa fanno le api in inverno?

Durante la stagione invernale le api rimangono nell’alveare. La loro priorità è quella di tenere al caldo se stesse e anche la regina, ovviamente.
Per questo motivo si mettono vicine vicine e formano il glomere.
Il glomere è sostanzialmente una “palla” formata da api, che si aggregano (quando la temperatura scende sotto ai 10 °C) per poter sviluppare calore e non morire assiderate durante i mesi più freddi dell’anno. La temperatura del glomere rimane costante intorno ai 25°.
Le api che come sappiamo sono sempre molto ben organizzate si danno il cambio spostandosi dalla parte interna alla parte esterna del glomere in modo che tutte a turno possano riscaldarsi.
Ma prima di passare alla parte esterna le api raccolgono un po’ di miele e lo distribuiscono alle compagne in modo che possano generare energia!
Non sono geniali?
Ecco una bella immagine di un glomere…

Mi piace immaginare queste api strette strette in un grande abbraccio. E gli abbracci, si sa, scaldano il corpo e scaldano il cuore!
Ecco quindi una proposta di attività motoria per i bambini che ha anche il focus sull’apertura agli altri e il senso del gruppo e favorisce la concentrazione.
IL GIOCO DEGLI ABBRACCI
I bambini camminano liberamente nello spazio a disposizione e l’insegnante batte un ritmo con il tamburello. Quando l’insegnante interrompe il ritmo i bambini si fermano dove sono. Se l’insegnante dice “UNO” i bambini si autoabbracciamo, se dice “DUE” i bambini abbracceranno l’amico più vicino, se dice “TRE” i bambini si abbracceranno a gruppetti di tre, se dice ” ALVEARE!” i bambini si abbracciano tutti insieme. E’ un gioco di gruppo meraviglioso adatto per i bambini fino alla terza elementare

E questa caratteristica geniale dello scambio di posto per consentire a tutte le api di stare al calduccio a turno come possiamo declinarla in una gioco-esercizio motorio per i bambini?

Disponiamo i bambini in un cerchio concentrico.
Il primo bambino, con le braccia alzate sopra le testa, avrà nelle mani un “barattolo di miele” (possiamo utilizzare un barattolo di plastica con una bella etichetta in modo che se dovesse cadere non rischiamo vetri ovunque). Flettendosi da una parte passerà il barattolo all’ape alla sua sinistra che flettendosi verso destra accoglierà il barattolo tra le mani e a sua volta lo passerà all’ape alla sua sinistra e così via fino a quando il barattolo arriverà all’ape posta al centro. Quest’ultima uscirà dal cerchio e diventerà il capo fila ricominciando il giro. Il gioco terminerà quando tutti i bambini saranno stati coinvolti e come le api nel glomere saranno passati dall’interno verso l’esterno.

Spero che questi spunti di attività motorie e yogiche vi siano piaciute e possano essere utili nelle vostre lezioni di yoga per bambini!

Namastè
Bee-atrix e Catia

Fonti:
Immagine: https://pinvi.net/apicultura/
https://www.vitaminabee.it/
https://www.apicolturalaterza.it/
https://pinvi.net/

Nella mia Bee-blioteca: Fiabe indiane

Quanto fascino e meraviglia nello studio della letteratura indiana!
E non parlo solo dei testi sacri (suggerisco la lettura de Le letterature dell’India di Stefano Piano) ma anche dei racconti popolari, fiabe, racconti, aneddoti, aforismi, canzoni e altre forme di narrazione popolare.
Il padre dello studio del folklore indiano è A.K. Ramanujan ( 1929-1993) che per oltre vent’anni si dedicò alla raccolta e alla traduzione di un vasto corpus di fiabe popolari.

“Questa antologia raccoglie materiale proveniente da fonti molto diverse, ma impagabile è il nostro debito nei confronti dell’opera di questo studioso. Le sue opere rimangono pietre miliari per chiunque desideri approfondire la conoscenza di questo affascinante campo: la sua ironia e la sua attenzione ai dettagli rendono le sue versioni inglesi di fiabe e racconti indiani particolarmente vivaci e brillanti, così chi li legge può godere di queste storie come se le sentisse raccontate dalla sua voce.”

Le storie presenti in questo libro sono divise in tre categorie:
1. Storie di uomini e donne: sono molto interessanti. Raccontano di riti di iniziazione maschile e femminile, di rapporti tra persone di ceti diversi e la problematica convivenza, storie di mogli e concubine, di persone riunite nella stessa famiglia di tipo patriarcale.
2. Storie di esseri non umani: la cosa interessante di questa categoria di racconti è che gli dei, le fate, i demoni descritti presentano le stesse caratteristiche degli esseri umani a differenza di quelli descritti nella mitologia hindu ufficiale in cui sono decisamente altro rispetto alla condizione umana.
3. Storie di animali: Sono storie didascaliche, nelle quali l’animale più debole vince l’animale più forte grazie all’ingegno e all’astuzia. Sono fiabe in cui si è invitati a riflettere sulla qualità e le risorse dei personaggi.
Le storie di quest’ultima categoria sono le mie preferite perchè trasmettono messaggi su cui i bambini possono riflettere e danno lo spunto per attività motorie. Infatti le posizioni yoga e le andature degli animali sono amatissime dai bambini.

Ecco un esempio:
L’AMICIZIA

C’era una volta un cane. Ormai era vecchio e il suo padrone, un lavandaio, non gli dava più nemmeno da mangiare. Per questo era molto infelice.
Un giorno incontrò una tigre. I due cominciarono a chiacchierare e fecero amicizia.
Nel vedere che il cane era triste, nervoso e preoccupato, la tigre gli disse: ” Fratello, tu sei triste e nervoso. Che cosa c’è? Dimmi se posso aiutarti a risolvere i tuoi problemi!”
All’udire le parole ricolme di amicizia della tigre il cane non riuscì a trattenersi. Dagli occhi cominciarono a sgorgargli delle lacrime e piangendo raccontò la sua storia.
La tigre ascoltandolo, si commosse. I veri amici sono quelli che rimangono e aiutano nel momento del bisogno. La tigre cercò di trovare un modo per aiutare l’amico. Dopo qualche attimo di riflessione, le balenò in mente la soluzione del problema e gli occhi cominciarono a brillare per la gioia. Festosamente disse all’amico: “Ho trovato il modo per risolvere il tuo problema. D’ora in avanti il lavandaio ti darà da mangiare a sazietà!”
” Ma come?” chiese con sorpresa il cane.
” Domani, quando il lavandaio andrà a lavare i panni sulla riva del fiume porterà con sè come ogni giorno il suo bimbo e ti lascerà a guardia del piccolo mentre lui lavora. Allora giungerò io.
Quando mi vedrai inizierai ad abbaiare forte. Io prenderò il bimbo e lo porterò via”.
“No!” intervenne il cane, ” se prenderai il bambino il mio padrone sarà molto infelice!”
“Ascolta il piano fino in fondo” lo rassicurò la tigre ” e poi decidi… Quando tu abbaierai il lavandaio guarderà verso di te. Vedendo che ho preso il bambino mi correrà dietro. Allora correrai a prendermi e comincerai a lottare con me. Io lascerò il bambino dietro quella vecchia grossa giara. Tu andrai là e resterai vicino a lui”.
” E poi cosa succederà” chiese il cane.
” Il lavandaio e sua moglie ritroveranno il figlio grazie a te e così saranno molto contenti. Non penseranno più che sei vecchio e inutile e ammireranno il tuo coraggio e la tua forza. Per la gioia di aver ritrovato il loro bambino ti daranno da mangiare a sazietà. Tu non sarai più in disgrazia e sarai felice come me!”
il cane pensò che il piano della tigre fosse plausibile e decise di accettarlo. Quella sera tornò a casa e la tigre tornò nella foresta.
Il giorno dopo, di buon mattino, la tigre andò al fiume e si mise ad aspettare il lavandaio. Questi arrivò con il figlioletto, stese una coperta all’ombra di un albero e lo mise a dormire, lasciando il cane a guardia. Poi se ne andò al fiume a lavare i panni.
Dopo un po’ la tigre sbucò fuori dagli alberi, prese il bimbo e scappò. Il cane si mise ad abbaiare e il lavandaio sentendolo, cominciò a correre. Vide il cane che inseguiva, abbaiando, una tigre che aveva catturato il suo bambino. Afferrò un bastone e corse verso di loro. Ma poi vide il cane che lottava con la tigre. Quando sopraggiunse il lavandaio la tigre lasciò il bambino e scappò via.
L’uomo prese in braccio il piccolo e lo accarezzò ed ebbe mille parole di affetto anche nei confronti del cane e gli accarezzò la schiena.
Da molto tempo quelle manifestazioni mancavano al povero cane! Dentrò di sè ringrazio la tigre che lo aveva aiutato a cambiare il suo destino.
Dopo quell’evento il lavandaio e la lavandaia ricominciarono a trattare il cane come prima e l’amicizia tra cane e tigre si consolidò.
Qualche tempo dopo il lavandaio organizzò una festa per il matrimonio della figlia più grande e per l’occasione invitò parenti e amici.
Il cane pensò: ” Devo invitare anche la mia amica tigre”.
La tigre accettò l’invito alla festa e si presentò alla casa del lavandaio all’ora convenuta.
Il cane la fece accomodare in un angolo dell casa e le offrì manicaretti prelibati.
La tigre era molto contenta e a mezzanotte disse: ” Fratello! Oggi sono proprio contenta. Voglio cantare una canzone!”
Il cane cerò di dissuaderla ma inutilmente…
La tigre cominciò a cantare ma tutti, sentendo la sua voce, si spaventarono.
Accorsero uomini armati di bastoni e fucili.
La povera tigre era assediata. Ma che si poteva fare? Lei stessa si era tirata la zappa sui piedi!
In quel momento il cane si ricordò che un vero amico si manifesta proprio nel momento del bisogno e deise che in un modo o nell’altro avrebbe salvato la tigre.
Si mise a riflettere e alla fine escogitò un piano.
Si aggrappò con i denti e le unghie alla tigre e le ordinò: ” Scappa via di corsa!”.
In quel momento gli uomini erano pronti a sparare alla tigre ma il lavandaio vide che davanti alla tigre c’era il suo amato cane.
“Fermi!” gridò ” Rischiate di colpire il cane!”.
Il cane disse alla tigre: ” Va! La strada è libera! Ma portami con te altrimenti sarà tutto vano!”.
La tigre fece come l’amico le aveva detto: lo afferrò e scappò via.
Tutti restarono a guardare meravigliati lo spettacolo del cane trascinato dalla tigre.
Giunti in salvo nella foresta, la tigre ringraziò il cane, che replicò: ” Non c’è bisogno di ringraziarmi. Ho fatto solo il mio dovere di amico”.
I due si salutarono con affetto e il cane tornò a casa.
Tutti pensavano che avesse messo in fuga la tigre e e da quel giorno lo trattarono con deferenza, offrendogli i migliori manicaretti. L’amicizia tra il cane e la tigre durò a lungo, perchè entrambi avevano agito da veri amici.

Ed ecco una piccola sequenza di posizioni ispirata alla fiaba:

Ripetiamo i due movimenti e questa volta aggiungiamo un bel ruggito da tigre!

Poi ci riposiamo nella posizione del bambino…

Laviamo i panni…

Ripetiamo i due movimenti e questa volta facciamo il rumore dei panni nell’acqua…

Ora ci concentriamo nella…

E per finire gli amici si ringraziano reciprocamente…

Questo è solo un esempio… le attività legate a questa fiaba possono essere tantissime.
Legate alla musica: danza libera nello spazio ispirate a musiche indiane tradizionali e non. Segnalo a questo proposito la simpatica Priya che insegna danze indiane per bambini.
Legate all’arte: sviscerare insieme ai bambini le emozioni che i personaggi della storia provano e assegnare un colore ad ogni emozione oppure suddividere la storia in sequenze e rappresentarle creando un quadro o uno scatto fotografico.

E a voi quali applicazioni ispira questa storia?
Vi aspettiamo nei commenti!!!

Catia e Bee-atrix