L’albero di Natale “mandaloso”

Per l’ultima lezione del nostro viaggio intorno al mondo ho pensato  di portare le mie piccole yogini nel paese in cui è nato lo Yoga cioè l’India.
Come sa chi mi segue le mie lezioni sono ispirate al metodo “Yoga per Crescere” e una costante è il momento creativo, in cui le piccole allieve ritrovano rilassamento e concentrazione oltre ad attivare la fantasia e appunto la creatività.
Per questa ultima lezione, che peraltro è in prossimità del Natale, ho pensato di proporre la creazione di un piccolo albero di Natale i cui rami si ispirano ad un elemento caratteristico dello Yoga cioè il Mandala.
Per non dilungarmi sulla spiegazione del significato del mandala e le sue applicazioni (non solo nello yoga per i bambini) rimando a questo bell’articolo di Marta Albè  per concentrarmi sulla spiegazione della realizzazione dell’alberello.
Ecco cosa vi servirà:
– la stampa del pdf che trovate nella pagina “Nettare dall’alveare”
– forbici
– colla
– uno spiedino
– Per quanto riguarda la base potete scegliere ciò che vi piace di più ( una scatolina, un vasetto con della terra) … il mio ha trovato un appoggio, un po’ instabile per la verità, in un portaincensi!!!

Come procedere:
– tagliare le strisce e tenere insieme quelle della stessa lunghezza e con lo stesso mandala raffigurato…

– prendiamo le striscioline più lunghe, uniamo le estremità e creiamo un foro nel punto del piccolo cerchio ( per fare questa operazione senza rovinare la carte io utilizzo la tecnica appresa quando ero alle elementari cioè matita di grafite e gomma!!!)…

– Inserite le striscioline nello spiedino facendo attenzione a non piegarle per mantenere la forma arrotondata e disponendole sullo spiedino tipo petali di un fiore lasciando un po’ di spazio sotto per poter poi infilare il bastoncino nella vostra base…

– Procedete poi con le strisce un pochino più corte… e poi ancora con quelle più corte… fino a riempire più o meno tutto lo spiedino …

– Ritagliate le stelle… incollate una stella alla punta dello spiedino e poi incollate l’altra facendole combaciare….

– Voilà! Il nostro alberello mandaloso è pronto!

Come vedete è davvero molto semplice da realizzare… il bello è che si può assemblare utilizzando materiali diversi (carta, cartoncino, gomma crepla) e anche di recupero (strisce di carta da regalo avanzata , carta da pacchi, vecchi spartiti, vecchie riviste o fumetti) oppure i bambini stessi possono colorare o disegnare sulle strisce (io ho preferito il bianco e nero e a dire la verità sono stata anche poco sostenibile questa volta!). Rimedierò!

Spero tanto che questo tutorial vi sia stato utile…. se avete voglia di condividere le vostre creazioni, vi aspetto nei commenti!

Il bastone della parola… on line!

Come avevo descritto in questo post il bastone della parola è uno strumento importantissimo per far rispettare quella situazione bellissima che è il silenzio.
Al termine di ogni lezione, solitamente io lascio spazio ai bambini per una condivisione rispetto a ciò che hanno vissuto, che può essere semplicemente condividere con i compagni di pratica ciò che è piaciuto di più ( a anche ciò che è piaciuto di meno….. tutto è importante per un insegnante).
Se è facile capire come utilizzare il bastone della parola durante le lezioni in presenza risulta più complicato far rispettare il proprio turno di parola durante le lezioni on line. E allora perchè non costruire in maniera semplice e veloce un bastone della parola che ogni bambino terrà vicino a sè e terrà in mano quando condividerà i suoi pensieri? Gli altri bambini ascolteranno, in silenzio, come se fossero in presenza, con attenzione e rispetto.

Nel pensare a come realizzare il bastone della parola in versione on line ho preferito puntare su materiali e attrezzi semplici da reperire ( soprattutto in questo periodo in cui non si può uscire per recuperare materiali in negozi che magari sono chiusi…. per chi come me vive in zona attualmente rossa!)

Infatti serviranno soltanto:
– un foglio di carta bianco A4
– tre pennarelli (  colori a piacere… io ho scelto quelli che mi ricordano le api…)
– colla stick
– forbici
– matita di grafite
– righello
– scotch trasparente
– la stampa del pdf ” Il bastone della parola ” che trovate nella pagina del blog NETTARE DALL’ALVEARE
– nastrini e fili di lana ( facoltativi ).

Cominciamo tracciando sul foglio bianco sei righe a distanza di 2 cm una dall’altra partendo dalle estremità del foglio…

… coloriamo gli spazi che si sono formati…

Arrotoliamo il foglio nella parte lunga in modo da lasciare un’apertura di 3 cm e fissiamo con qualche pezzettino di scotch…

Ora è il momento di stampare e ritagliare gli elementi da incollare sulla parte bianca…

… consiglio di utilizzare un elemento per chiudere bene il tutto al centro (come se fosse un sigillo che chiude una pergamena per intenderci).

Io avevo in casa un nastrino di raso marrone e un gomitolo di lana giallo ( proprio i colori adatti!!!!) e ho aggiunto un piccolo elemento decorativo … e mi sono divertita a scrivere il bzzzz delle api qua e là…

Ecco quindi un bastone della parola semplice semplice che può diventare uno strumento per rendere creative e ordinate anche le lezioni on line…
Bee-atrix ed io speriamo che questo breve tutorial vi possa essere utile cari insegnanti e genitori… e se avete altre idee su come moderare gli interventi dei bambini nelle lezioni di yoga on line sarò felicissima di conoscerle.

A presto!!!

16 dicembre: la posizione del fulmine

I fulmini sono spaventosi e affascinanti al tempo stesso!
I tuoni e i lampi possono fare davvero paura ai bambini e come possiamo fare per aiutarli a superarla?
La paura nei confronti di tuoni e fulmini si può vincere inventando una specie di divertimento: al sicuro dietro la finestra, tenendo ben stretto il piccolo, si può giocare a chi vede per primo il lampo più grande e luminoso. Si spiega al bambini che il fulmine disegna una sorta di serpentello nel cielo scuro, se poi il bimbo ha paura soprattutto del rumore del tuono gli si può raccontare la storiella del Nubista, ovvero, una specie di guardiano del cielo che proprio come uno spazzacamino allontana i fulmini spaventandoli con il rumore forte. Si cercherà poi di distrarre il bambino facendolo concentrare e guardare le gocce di pioggia che cadono sul vetro, le foglie e gli alberi mossi dal vento. Se poi il bambino prende confidenza anche con i tuoni, si può giocare alla conta: quanti secondi passano dopo aver visto il lampo, prima che si senta lo scoppio del tuono. Impostandolo in modo giocoso, il piccolo potrà presto superare la paura perché conoscerà quello che ha davanti.

Diverso è l’atteggiamento che va assunto con i bambini più grandi, loro sono già in grado di capire alcune cose. Ai tragazzini si possono raccontare storie e leggende, approfittandone quindi anche per aumentare la loro sete di sapere. Si può raccontare che una volta gli uomini credevano che fosse un dio, Zeus oppure Giove, a scatenare la tempesta nel cielo quando era arrabbiato con l’umanità, oppure quando voleva inviare segnali sulla terra. Va detto che, in quei tempi antichi, gli uomini vivevano in case più piccole e insicure rispetto a oggi e che non c’erano le conoscenze scientifiche e meteorologiche moderne. Il temporale, infatti, non è altro che un fenomeno naturale, dovuto all’incontro di correnti fredde e calde nelle parti più alte dell’atmosfera, dalle quali si scatenano cariche di elettricità che danno origine ai lampi e che il tuono, avvertito molto più tardi, è il rumore prodotto proprio dall’esplosione. La spiegazione che viene fornita ai ragazzini più grandi deve andare di pari passo con l’educazione:è buona norma restare al chiuso durante il temporale perché i fulmini possono cadere su qualcosa di appuntito che li attrae, proprio quelloo che fanno i parafulmini. Quindi: mai restare in piedi o ripararsi sotto un albero o una roccia appuntita isolata, perché in quel caso diventa pericoloso proprio per l’attrazione che fisicamente gli oggetti appuntiti richiama i fulmini.
( https://www.guidagenitori.it/)

La posizione del fulmine, in sanscrito VAJARASANA ( Vajra = fulmine, lampo)

ESECUZIONE
Siamo in ginocchio con le gambe e i piedi ben unit; facciamo una leggera contrazione dei glutei per retroflettere il bacino in modo che la schiena formi una linea retta. Inspirando solleviamo le braccia in avanti sulla linea delle spalle. Espirando spostiamo il peso del corpo all’indietro facendo in modo di mantenere una linea retta dalle ginocchia alle spalle. Eurllo che dobbiamo sentire non è tensione alla schiena ma una grande forza nelle gambe.

BENEFICI
Rafforza tutti i muscoli della schiena e delle gambe. Corregge cifosi dorsale e iperlordosi lombare.

ATTIVITA’
– Attività Motorie: dopo aver proposto la posizione del fulmine, chiediamo ai bambini di ricreare con il corpo il movimento di un fulmine quando “esplode”.
Possiamo poi spiegare ai bambini come nascono i fulmini e farli muovere per ” creare ” un fulmine. Per dare una spiegazione ai bambini di come si formano i fulmini si provi a pensare a delle goccioline d’acqua che sono dentro ad una nuvola. Se queste particelle d’acqua si strofinano tra loro, a causa anche del movimento dell’aria, si forma una carica elettrica che genera un fulmine o saetta. Immaginate i bambini mentre si strofinano e girano su se stessi per creare il movimento dell’aria e poi saltellano allungandosi per ricreare il fulmine. Vi assicuro che è uno spasso! P.D. Ovviamente l’attività non è adatta in questi tempi di COVID 🙁

Raccontiamo una storia
A me piace molto “L’omino della pioggia” di Gianni Rodari
Io conosco l’omino della pioggia. E’ un omino leggero, leggero, che abita sulle nuvole, salta da una nuvola all’altra senza sfondarne il pavimento soffice e vaporoso.
Le nuvole hanno tanti rubinetti. Quando l’omino apre i rubinetti, le nuvole lasciano cadere l’acqua sulla terra. Quando l’omino chiude i rubinetti, la pioggia cessa. Ha un gran da fare, l’omino della pioggia, sempre ad aprire e chiudere i rubinetti e qualche volta si stanca. Quando è stanco stanchissimo si sdraia su una nuvoletta e si addormenta. Dorme, dorme, dorme, e intanto ha lasciato aperti tutti i rubinetti e continua a piovere. Per fortuna un colpo di tuono più forte di tutti gli altri lo sveglia. L’omino salta su ed esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito.”Guarda in basso e vede i paesi, le montagne ed i campi grigi e tristi sotto l’acqua che continua a cadere. Allora comincia a saltare da una nuvola all’altra, chiudendo in fretta tutti i rubinetti. Così la pioggia cessa, le nuvole si lasciano spingere lontano dal vento e muovendosi cullano dolcemente l’omino della pioggia, che così si addormenta di nuovo.Quando si sveglia esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!”. Guarda in basso, e vede la terra secca e fumante, senza una goccia d’acqua. Allora corre in giro per il cielo ad aprire tutti i rubinetti.E va sempre avanti così.
Possiamo leggerla semplicemente o possiamo divertirci a creare una sequenza motoria.

Attività Creative:
Il tamburo del tuono: qui il tutorial per costruire questo strumento che potrà assere utile per un lavoro di conoscenza dei suoni della natura
Il bastone della pioggia: qui un tutorial semplice e carino

Buon divertimento!!!!

Gioco: Il tris di Bee-atrix

Ecco una proposta carina per i bambini come momento creativo di una lezione di yoga.
Il tris è un gioco semplicissimo da realizzare… in fondo bisogna avere solo un foglio di carta e una matita.
Ma Bee-atrix ed io abbiamo pensato di renderlo un po’ più carino personalizzandolo.
Ecco come…. Continua a leggere “Gioco: Il tris di Bee-atrix”

Tutorial: Il dado di Bee-atrix

Ecco un’attività semplice semplice per giocare con l’ape Bee-atrix allo yoga.
Con un semplice dado e sei posizioni…

Realizzarlo è molto facile.
Stampate il template che trovate alla voce Dadobeeatrix nella sezione “Scarica il materiale”
Ritagliate il dado… Continua a leggere “Tutorial: Il dado di Bee-atrix”