Siamo all’inizio del nostro piccolo percorso che ci porterà ogni giorno, per quattro giorni, alla scoperta dei quattro elementi.
Iniziamo con l’elemento Terra.
MATERIALI PER IL SETTING (foto):
– un cerchio di pannolenci giallo (diametro 1 m)
– un cerchio di pannolenci marrone (diametro cm 50)
– foglie e rami ritagliati nel pannolenci di diversi colori
– cartoncini gialli rettangolari (25×10 cm): il numero dei cartoncini varia a seconda del numero dei bambini che partecipano alla lezione. Ogni bambino avrà due cartoncini.
– 1 pennarello marrone per ogni bambino
– 1 piantina per ogni bambino (io avevo deciso di donare un cadeau ai miei piccoli yogin)
Approfondimento: L’importanza del setting nel progetto Honey Yoga
RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELLA TERRA
Ogni bambino prende uno dei due cartoncini gialli e scrive con il pennarello marrone la prima parola che gli viene in mente pensando alla terra (marrone, prato, sabbia, campo, orto …. sono alcune di quelle scritte dai miei piccoli yogin)
RISCALDAMENTO: IL RISVEGLIO DELL’ALBERO
Come ogni mattina gli alberi si svegliano e iniziano a muoversi gentilmente per riscaldare tutte le sue parti:
Da posizione eretta.
– le radici: disegnamo dei cerchi con i piedi
– il tronco: disegnamo dei cerchi con le gambe… sempre più grandi
disegnamo dei cerchi con i fianchi… in senso orario e in senso antiorario
– i rami: disegnamo dei cerchi con le braccia… prima piccolini e poi sempre più grandi… in senso orario e in senso antiorario
– le foglie: disegnamo dei cerchi con le dita delle mani e con i polsi… in senso orario e in senso anriorario.
GIOCO: A TERRA
1° variante: Lasciamo che i bambini camminino nello spazio che hanno a disposizione seguendo il ritmo del tamburo.
Allo stop l’insegnante nominerà una parte del corpo e i bambini dovranno appoggiarla a terra. Saranno invitati a sentire il contatto e la stabilità.
2° variante: i bambini cammineranno come se la terra fosse fangosa, oppure con tanti sassi, oppure con la sabbia che scotta, o ancora con la neve. Oppure immaginiamo di camminare su una superficie gommosa o ancora in equilibrio su una striscia di terra. Come cambia il nostro modo di camminare?
STORIA ANIMATA CON GLI ASANA: IL BAMBINO CHE PARLAVA CON LA TERRA
C’era una volta un bambino che parlava con la terra.
Gli bastava soltanto accucciarsi e porgerle l’orecchio per sentirla parlare (posizione del bambino)
Il bambino e la terra giocavano insieme, nei pomeriggi di tutti i giorni dell’anno.
“Terra, terra, a cosa giochiamo oggi?”
“Scavami bene, deposita un tesoro e coprilo di nuovo, Domani lo ritroverai”
E così il bambino scavava (posizione dell’aratro) nascondeva il soldino che gli aveva dato la mamma, per ritrovarlo il giorno successivo.
“Terra, terra, cosa facciamo oggi?”
“Prepara le montagnette (posizione della montagna) per far scivolare il trenino di legno” oppure “Osserva bene le formiche e scopri dove vanno. Di sicuro non ti annoierai”.
Passarono gli anni, il bambino crebbe, andò via a studiare per un periodo di tempo e poi ritornò. Volle accucciarsi per posare l’orecchio sul terreno (posizione del bambino)
” Quanto tempo!” disse la terra. “Vuoi giocare di nuovo con me al tesoro sepolto? O preferisci forse le montagnette?”
“Ma ormai sono cresciuto” rispose il ragazzo. ” Non gioco più da tanti anni. Ho bisogno di lavorare per guadagnare dei soldi che mi consentiranno di vivere”.
“Non preoccuparti” disse la terra “Procurati dei semi, scava una buca e mettili dentro. Innaffiali e vedrai che crescerà la frutta che potrai vendere al mercato”.
(sequenza del seme-germoglio-alberello di frutta).
Il ragazzo fece ciò che gli aveva detto la terra e guadagnò molti soldi.
I soldi, però, gli guastarono l’anima. Aprì una fabbrica di oggetti di plastica.
La terra e l’acqua si inquinarono e in breve tempo l’ambiente che lo circondava fu completamente sporco.
“Voglio regalare un bel mazzo di fiori (posizione del fiore) a mia moglie” disse il ragazzo che era ormai cresciuto e aveva formato una famiglia.
” andrò io stesso a raccoglierli in giardino”.
Camminò a lungo, guardandosi intorno, ma era inutile. Dove una volta c’erano i prati ora crescevano solo bottiglie di plastica.
Allora si inginocchiò e posò ancora una volta l’orecchio al terreno (posizione del bambino).
“Terra, terra, dammi dei fiori per mia moglie”
“Non posso” rispose la terra. “Mi hai fatto mangiare tante porcherie e hai reso l’acqua inquinata e nera più del petrolio. Come potrebbero crescere dei fiori?”
Il giovane capì di esserci comportato male.
Chiese scusa alla terra, chiuse la fabbrica di plastica e piantò tanti bellissimi fiori.
Così tanti che se chiudiamo gli occhi e annusiamo, possiamo sentirne ancora il profumo (facciamo dei lunghi e profondi respiri dal naso… quando ispiriamo immaginiamo di avere davanti a noi tanti fiori profumati).
Per illustrare le posizioni della sequenza ci viene in aiuto come sempre la nostra Bee-atrix!
Sequenza seme-germoglio-alberello di frutta
ATTIVITA’ CREATIVA: COLORIAMO CON LA TERRA
Ecco alcuni link di interessanti proposte sull’argomento:
Formazionearte
Uno..due..tre..terra (un progetto fantastico di una Scuola dell’Infanzia di Pisa)
La classe della maestra Valentina
RITO FINALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELLA TERRA
invitiamo i bambini a prendere il secondo dei due cartoncini gialli e scrivere, dopo aver vissuto esperienze di gioco e di movimento (ma anche esperienze di valori come il rispetto per l’ambiente), quella che è adesso la loro parola legata alla terra. Vedrete che sarà molto diversa dalla prima. Questo è un semplice modo per dare risonanza al lavoro svolto durante la lezione!
L’età consigliata per queste lezioni è 6-10 anni
Bee-atrix ed io speriamo che questa proposta vi sia piaciuta e vi sia utile.
A domani con l’elemento ACQUA!
Namaste!