16 dicembre: la posizione del fulmine

I fulmini sono spaventosi e affascinanti al tempo stesso!
I tuoni e i lampi possono fare davvero paura ai bambini e come possiamo fare per aiutarli a superarla?
La paura nei confronti di tuoni e fulmini si può vincere inventando una specie di divertimento: al sicuro dietro la finestra, tenendo ben stretto il piccolo, si può giocare a chi vede per primo il lampo più grande e luminoso. Si spiega al bambini che il fulmine disegna una sorta di serpentello nel cielo scuro, se poi il bimbo ha paura soprattutto del rumore del tuono gli si può raccontare la storiella del Nubista, ovvero, una specie di guardiano del cielo che proprio come uno spazzacamino allontana i fulmini spaventandoli con il rumore forte. Si cercherà poi di distrarre il bambino facendolo concentrare e guardare le gocce di pioggia che cadono sul vetro, le foglie e gli alberi mossi dal vento. Se poi il bambino prende confidenza anche con i tuoni, si può giocare alla conta: quanti secondi passano dopo aver visto il lampo, prima che si senta lo scoppio del tuono. Impostandolo in modo giocoso, il piccolo potrà presto superare la paura perché conoscerà quello che ha davanti.

Diverso è l’atteggiamento che va assunto con i bambini più grandi, loro sono già in grado di capire alcune cose. Ai tragazzini si possono raccontare storie e leggende, approfittandone quindi anche per aumentare la loro sete di sapere. Si può raccontare che una volta gli uomini credevano che fosse un dio, Zeus oppure Giove, a scatenare la tempesta nel cielo quando era arrabbiato con l’umanità, oppure quando voleva inviare segnali sulla terra. Va detto che, in quei tempi antichi, gli uomini vivevano in case più piccole e insicure rispetto a oggi e che non c’erano le conoscenze scientifiche e meteorologiche moderne. Il temporale, infatti, non è altro che un fenomeno naturale, dovuto all’incontro di correnti fredde e calde nelle parti più alte dell’atmosfera, dalle quali si scatenano cariche di elettricità che danno origine ai lampi e che il tuono, avvertito molto più tardi, è il rumore prodotto proprio dall’esplosione. La spiegazione che viene fornita ai ragazzini più grandi deve andare di pari passo con l’educazione:è buona norma restare al chiuso durante il temporale perché i fulmini possono cadere su qualcosa di appuntito che li attrae, proprio quelloo che fanno i parafulmini. Quindi: mai restare in piedi o ripararsi sotto un albero o una roccia appuntita isolata, perché in quel caso diventa pericoloso proprio per l’attrazione che fisicamente gli oggetti appuntiti richiama i fulmini.
( https://www.guidagenitori.it/)

La posizione del fulmine, in sanscrito VAJARASANA ( Vajra = fulmine, lampo)

ESECUZIONE
Siamo in ginocchio con le gambe e i piedi ben unit; facciamo una leggera contrazione dei glutei per retroflettere il bacino in modo che la schiena formi una linea retta. Inspirando solleviamo le braccia in avanti sulla linea delle spalle. Espirando spostiamo il peso del corpo all’indietro facendo in modo di mantenere una linea retta dalle ginocchia alle spalle. Eurllo che dobbiamo sentire non è tensione alla schiena ma una grande forza nelle gambe.

BENEFICI
Rafforza tutti i muscoli della schiena e delle gambe. Corregge cifosi dorsale e iperlordosi lombare.

ATTIVITA’
– Attività Motorie: dopo aver proposto la posizione del fulmine, chiediamo ai bambini di ricreare con il corpo il movimento di un fulmine quando “esplode”.
Possiamo poi spiegare ai bambini come nascono i fulmini e farli muovere per ” creare ” un fulmine. Per dare una spiegazione ai bambini di come si formano i fulmini si provi a pensare a delle goccioline d’acqua che sono dentro ad una nuvola. Se queste particelle d’acqua si strofinano tra loro, a causa anche del movimento dell’aria, si forma una carica elettrica che genera un fulmine o saetta. Immaginate i bambini mentre si strofinano e girano su se stessi per creare il movimento dell’aria e poi saltellano allungandosi per ricreare il fulmine. Vi assicuro che è uno spasso! P.D. Ovviamente l’attività non è adatta in questi tempi di COVID 🙁

Raccontiamo una storia
A me piace molto “L’omino della pioggia” di Gianni Rodari
Io conosco l’omino della pioggia. E’ un omino leggero, leggero, che abita sulle nuvole, salta da una nuvola all’altra senza sfondarne il pavimento soffice e vaporoso.
Le nuvole hanno tanti rubinetti. Quando l’omino apre i rubinetti, le nuvole lasciano cadere l’acqua sulla terra. Quando l’omino chiude i rubinetti, la pioggia cessa. Ha un gran da fare, l’omino della pioggia, sempre ad aprire e chiudere i rubinetti e qualche volta si stanca. Quando è stanco stanchissimo si sdraia su una nuvoletta e si addormenta. Dorme, dorme, dorme, e intanto ha lasciato aperti tutti i rubinetti e continua a piovere. Per fortuna un colpo di tuono più forte di tutti gli altri lo sveglia. L’omino salta su ed esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito.”Guarda in basso e vede i paesi, le montagne ed i campi grigi e tristi sotto l’acqua che continua a cadere. Allora comincia a saltare da una nuvola all’altra, chiudendo in fretta tutti i rubinetti. Così la pioggia cessa, le nuvole si lasciano spingere lontano dal vento e muovendosi cullano dolcemente l’omino della pioggia, che così si addormenta di nuovo.Quando si sveglia esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!”. Guarda in basso, e vede la terra secca e fumante, senza una goccia d’acqua. Allora corre in giro per il cielo ad aprire tutti i rubinetti.E va sempre avanti così.
Possiamo leggerla semplicemente o possiamo divertirci a creare una sequenza motoria.

Attività Creative:
Il tamburo del tuono: qui il tutorial per costruire questo strumento che potrà assere utile per un lavoro di conoscenza dei suoni della natura
Il bastone della pioggia: qui un tutorial semplice e carino

Buon divertimento!!!!

15 dicembre: la posizione della foglia

La posizione della foglia è una posizione di rilassamento e viene proposta anche per distendere la zona lombare dopo aver praticato delle posizioni di estensione all’indietro della colonna vertebrale come la posizione del cobra o la posizione dell’arco.
Ai bimbi piace la posizione della foglia perchè a loro piace stare tutti rannicchiati. Forse “si ricordano” di quando erano nella pancia della mamma!

ESECUZIONE
Siamo seduti sui talloni. Ci pieghiamo in avanti e appoggiamo la pancia e il petto sulle cosce mentra la fronte si appoggia a terra. Le braccia sono rilassate e avvolgono il corpo. E’ importante riuscire a mantenere i glutei sui talloni.

BENEFICI
Oltre a distendere la schiena e rilassare la mente questa posizione è ottima per rendere i bambini più consapevoli del loro respiro addominale. Invitiamoli a restare concentrati sul movimento della pancia che si gonfia e spinge contro le cosce quando inspiriamo e si sgonfia quando espiriamo.

ATTIVITA’
Quando penso alle foglie penso all’autunno e ai suoi colori. Penso al movimento delle foglie che cadono e penso alle diverse forme delle foglie.
Ecco allora come possiamo giocare con le foglie.

Il mandala dell’autunno
Possiamo cogliere l’occasione e spiegare ai bambini che cos’è un mandala…

La parola mandala in sanscrito significa cerchio e indica quei diagrammi che vengono usati a scopo di meditazione nelle scuole buddiste e induiste.
Il cerchio è in tutte le culture una figura altamente simbolica e in natura molti elementi richiamano il cerchio. I bambini infatti ne hanno elencate tantissime: i fiori, la ragnatela, la sezione di un tronco, le meduse, il sole, la luna piena ecc….
Colorare un mandala non è semplicemente colorare un disegno.
Colorare un mandala aiuta i bambini ad esprimere in modo strutturato la loro creatività e richiede attenzione e concentrazione ( il procedere dall’interno all’esterno, la scelta dei colori, nel nostro caso autunnali, per creare dei contrasti).
dal progetto “Amica Terra, Amico Yoga”.

Ecco un mandala adatto all’attività…

Ed ecco i lavori di una classe quarta di una primaria della mia zona a cui avevo proposto l’attività.  Avevo dato assoluta libertà di scelta dei colori ma avevo chiesto loro di procedere dall’interno verso l’esterno nella colorazione. E’ sempre interessante osservare come i bambini splendidamente diversi tra loro si rapportano ad un’attività creativa. Ci sono bambini che iniziano immediatamente a colorare, altri che si fermano un attimo e aspettano…. altri che dedicano tempo a scegliere meticolosamente i colori e gli abbinamenti…. altri che colorano a caso.

Ecco i loro lavori ( il mandala era stato incollato su un piattino di plastica e tutti i piattini  erano stati appesi nel corridoio della scuola….. bellissimo!!!).

Ma i mandala si possono anche creare con le foglie e sono meravigliosi…
Uscire nel giardino con i bambini e raccogliere foglie di forme e dimensioni diverse è un’esperienza che si deve assolutamente proporre…
Purtroppo non ho fotografie di quell’attività ma basta cercare su Google per vedere le meraviglie che i bambini possono creare…

Ma torniamo a parlare con il corpo con le amiche foglie
– E se immaginassimo di tuffarci in un mucchio di foglie?
– E se facessimo finta di lanciare le foglie per aria?
– Muoviamovi come le foglie trasportate dal vento!
– Con il corpo imitiamo la forma delle foglie
– Esercitiamo l’equilibrio camminando con una foglia sulla testa

Queste attività vanno proposte nell’ottica del DIALOGO MOTORIO, principio base e fondamentale del metodo Cantaballo per cui noi insegnanti diamo degli input, dei suggerimenti lasciando che i bambini li interpretino liberamente.

14 dicembre: la posizione dell’arco ( + l’arciere)

La posizione dell’arco in sanscrito si chiama DHANURASANA.
E’ una posizione in cui la schiena si inarca all’indietro come nella posizione del cobra che proposto in maniera dinamica rappresenta una preparazione all’arco.

ESECUZIONE
Siamo sdraiati sulla pancia con il mento appoggiato a terra. Le braccia sono lungo il corpo e le gambe divaricate quanto il bacino.
Pieghiamo le gambe portando i talloni vicino ai glutei e afferriamo le caviglie con le mani. Ruotiamo le spalle indietro per permettere una maggiore espansione della cassa toracica.
Inspirando, spingiamo indietro le caviglie per riportarle sopra le ginocchia e inarchiamo il busto che è completamente passivo.
Le ginocchia e le cosce si sollevano da terra.
Guardiamo in alto allungando il collo.
Quando siamo nella posizione sentiremo il punto in cui il corpo preme a terra facendoci ondeggiare.
Teniamo qualche istante e poi sciogliamo
Importante: subito praticare la posizione della foglia ( che vedremo domani) per rilassare e sciogliere ogni tensione nella schiena.

BENEFICI
Massaggia l’addome migliorando la digestione ed eliminando le tossine. Favorisce l’elasticità della schiena e apre il petto. Allunga i muscoli di tutta la parte frontale del corpo e aumenta l’espansione della gabbia toracica.

La posizione dell’arco, nelle mie lezioni fa coppia fissa con un altro asana che si chiama AKARNA DHANURASANA, la posizione dell’arco e della freccia e ho chiesto a Bee-atrix di farvela vedere…

ESECUZIONE
Siamo eretti con i piedi separati alla larghezza delle spalle e le braccia lungo i fianchi.
Facciamo un piccolo passo avanti con la gamba destra.
Solleviamo il braccio destro in modo che si trovi sopra il piede destro e leggermente al di sopra del livello degli occhi.
Stringiamo il pugno sinistro e lo portiamo vicino al destro ( leggermente indietro).
Guardiamo il pungo destro come se avessimo in mano un arco e una fraccia e fissiamo gli occhi sul nostro bersaglio immaginario.
Ora inspirando, lentamente tiriamo indietro il pugno sinistro fino all’altezza dell’orecchio, tendendo entrambe le braccia some quando si tende la corda dell’arco.
Espirando liberiamo la freccia immaginaria e riportiamo il pugno sinistro vicino a quello destro.
Facciamo qualche ripetizione e poi cambiamo lato.

BENEFICI
Questo movimento esercita le spalle e utilizza anche i muscoli corti e profondi del collo e delle scapole. Aiuta a ridurre la rigidità di spalle e braccia.

L’arco e la freccia mi fanno immediatamente pensare ai Nativi Americani e alle loro leggende; al loro legame con la natura e ai suoi elementi.
Ed è con piacere che condivido un video realizzato dai ragazzi di una scuola che ha partecipato all’iniziativa “Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole” promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che, quest’anno, dal 16 al 21 Novembre 2020 ha invitato tutte le scuole di ogni ordine e grado ad ideare iniziative di letture ad alta voce che coinvolgono gli studenti per diffondere ed accrescere l’abitudine alla lettura.

Perchè non trasformare questa bellissima storia in una sequenza Yoga?

A domani!!!

13 dicembre: la posizione del cobra

Ecco per voi oggi la posizione del cobra!
In sanscrito si chiama BHUJANGASANA ed è un ottima posizione per rinforzare la muscolatura di sostegno della colonna vertebrale. Rinforza inoltre i polsi, le braccia e le spalle. Aumenta l’espansione della gabbia toracica e allunga tutti i muscoli della parte frontale del corpo.

ESECUZIONE
Ci sdraiamo sull’addome con le gambe distese e le dita dei piedi allungate. Appoggiamo il palmo delle mani sul pavimento ai lati del torace. Con un’inspirazione solleviamo il torace e la testa inarcando la schiena. Cerchiamo di tenere le spalle basse mentre siamo nella posizione.

VARIANTI
TIRYAKA BHUJANGASANA: In questa variante proposta dalla tradizione Satyananda viene introdotta una torsione. Quando siamo nella posizione espirando ruotiamo il corpo verso destra, inspirando torniamo al centro e ancora espirando ruotiamo a sinistra. Inspirando torniamo al centro ed espirando torniamo con la fronte a terra.

La posizione del cobra piace molto ai bambini.
Prima di far praticare loro la posizione possiamo invitarli a strisciare con tutto il corpo a terra come i serpenti e poi fermarsi e sollevare il tronco e la testa come un cobra quando vuole difendersi e attaccare.
La variante con la torsione la si può proporre immaginando il cobra che si guarda attorno guardingo per cercare la preda oppure ( e questa idea mi piace di più!) immaginando di salutare gli amici serpenti che incontriamo durante una passeggiata.

Ah! come sono belli e interessanti i movimenti degli animali … proprio dal punto di vista fisico e motorio!
A questo proposito desidero condividere con voi la gioia di un altro traguardo raggiunto.
Un paio di settimane fa ho sostenuto e superato l’esame per diventare insegnante certificata del metodo Cantaballo.
Cantaballo è un programma di esercizi motori cantati e ballati per bambini ideato dalla Dott.ssa Rosa Cipriano, educatrice al movimento.
Devo dire che mi sono divertita tantissimo a studiare perchè non solo ho analizzato ogni esercizio ( una lezione cantaballo prevede esericizi di riscaldamento, esercizi di esplorazione del movimento e esercizi di rilassamento) dal punto di vista del movimento fisico ma ho cantato e ballato sperimentando così anche le attività che riguardano le possibilità ritmiche del nostro corpo, la propiocezione, il rapporto musica-movimento ecc…
Tra gli esercizi proposti c’è anche ” Mi trasformo in…” in cui si invitano i bambini a scoprire le andature degli animali e a muoversi su diversi livelli ( il gatto piccolo e agile, l’elefante lento e pesante, la giraffa che si allunga verso l’alto e il serpente che striscia a terra).
Una meraviglia!
Io consiglio davvero l’acquisto del programma Cantaballo se in qualità di insegnanti di yoga desiderate inserire nelle vostre lezioni degli esercizi motori pensati per portare il bambino a … vivere un’esperienza in cui il corpo, la mente e le emozioni si completano per uno sviluppo completo della personalità.

Se desiderate conoscere la Dott.ssa Rosa Cipriano qui il link al suo sito dove presenta tutte le sue attività tra cui delle bellissime “Favole in Yoga”!

12 dicembre: la posizione della mezzaluna

Oggi la nostra Bee-atrix ci invita ad esplorare un altro elemento naturale bellissimo: LA LUNA!
La luna, il nostro satellite.
La luna, così misteriosa e affascinante.
la luna legata al femminile, alla fluidità, alla fertilità, alla morte e alla rinascita.
La luna e le sue fasi…
Quanti elementi possiamo proporre ai bambini sotto forma di attività motoria, di gioco, di respiro!!!

ESECUZIONE
In sanscrito la posizione si chiama ARDHA CHANDRASANA ( Ardha = metà, Chandra = Luna, Asana = Posizione). Ci sono tante varianti ma io ho scelto quella proposta dalla maestra Gabriella Cella, ideatrice dello Yoga Ratna, sensibile all’universo femminile.
Vi riporto la maodalità di esecuzione come presentata nel suo libro ” Il grande libro dello Yoga”.
Siamo seduti sui talloni. Inspirando ci portiamo in ginocchio ed espirando stendiamo la gamba destra lateralmente appoggiando a terra la pianta del piede. Inspirando lentamente solleviamo le braccia aperte lateralmente ed espirando pieghiamo lentamente il busto sul fianco destro.
la mano destra poggia con il dorso sulla coscia destra e il braccio sinistro contorna la testa.
Per uscire dalla posizione inspirando risolleviamo il busto ed espirando portiamo giù le braccia. Inspiriamo ed espirando torniamo seduti sui talloni.
Ripetiamo la posizione sul lato sinistro.

La forma che il corpo assume in questa posizione è proprio quella della mezza luna ed è sull’idea delle diverse forme della luna che possiamo proporre delle varianti ai bambini.
Sollecitiamo il movimento del corpo con delle domande:
” Sapete quali sono le fasi lunari?”
” Come possiamo rappresentarle con il nostro corpo?”
” Come sarà la luna piena?”

Un’altra attività divertente ( verificata!!!) è quella di partire da proverbi o modi di dire relativi alla luna e giocare anche con le espressioni del viso o con il respiro.
– Avere la luna storta” o ” essere di luna buona” ( facciamo vedere quando siamo un po’ arrabbiati e poi quando siamo contenti e sereni)
– Ululare alla luna” ( e se ci trasformassimo tutti in lupacchiotti che ululano alla luna?)
– Far vedere la luna nel pozzo ( allungare le braccia per tentare di afferrare un qualcosa che invece non si può proprio afferrare, come la luna nel pozzo appunto!)
– essere in luna di miele ( proviamo a esprimere con le espressioni del viso e con il corpo la felicità di una persona innamorata!)
– Se il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito ( per i bambini un po’ grandicelli al quale si spiega anche il significato dell’espressione. Dal punto di vista motorio e della forma io ho preso in prestito il famoso gesto che Usein Bolt faceva al termine delle sue gare vittoriose).

Possiamo giocare anche con la relazione tra luna ed eventi atmosferici:
– Se la luna si presenta rossa, promette vento ( proporre la respirazione del vento)
– Se appare pallida, indica pioggia ( gioco del massaggio della pioggia che sarà oggetto di un prossimo post)
– Se è candida il giorno dopo ci sarà il sole ( Saluto al Sole).

Insomma la luna è un punto di partenza per tantissime attività che possiamo proporre ai bambini delle classi di yoga. Se ve ne vengono in mente altre sarò felicissima!!!

A domani!