10 dicembre: la posizione della scimmia

Simpatiche le scimmiette Eh?
Sapevate che Buddha descriveva la mente come un luogo pieno di scimmie ubriache che non smettono di urlare e richiamare la nostra attenzione?
Ecco perchè esiste lo yoga!!!!
Lo yoga non è altro che ” la cessazione delle fluttuazioni della mente” come dice Patanjali nei suoi Yoga Sutra.
Anche i bambini sperimentano queste oscillazioni e nella loro mente spesso ci sono balletti di scimmiette ubriache. Ma si sa! La mente fa solo il suo lavoro, cioè pensare. Però la possiamo aiutare, aiutando noi stessi, a non essere troppo affollata di pensieri e lo possiamo fare cercando di concentrarci su quello stiamo facendo, al momento presente. Se siamo troppo agitati possiamo provare a contare i nostri respiri. Ci portiamo seduti con le gambe incrociare e la schiena ben dritta, chiudiamo gli occhi e portiamo le mani sulla pancia. Sentiremo come la pancia si alza quando inspiriamo e si abbassa quando espiriamo e poi cominceremo a contare i respiri. Ci verrà in aiuto una clessidra, di quelle piccoline che faranno scorrere la sabbia in un minuto o due minuti. Facciamo partire la clessidra e vediamo quanti respiri facciamo in uno o due minuti. Magari la prima volta ne faremo tanti ma se facciamo questo esercizio tutti i giorni vedremo che i respiri saranno sempre meno. Meno respiri faccio, più la mente è calma.

Ma veniamo alla posizione della scimmia

ESECUZIONE
Ci mettiamo in ginocchio e portiamo avanti una gamba appoggiando bene bene il piede a terra. Inspirando solleviamo le braccia oltre la testa ed espirando scendiamo con il bacino in avanti cercando di mantenere la schiena ben dritta. Ci fermiamo qualche momento e poi inspirando riportiamo il bacino nella posizione di partenza ed espirando riportiamo le braccia lungo il corpo. Riportiamo il ginocchio accanto all’altro e ripetiamo con l’altra gamba.

BENEFICI
La posizione della scimmia distende la colonna vertebrale, rinforza le braccia e apre le spalle, rinforza e allunga i muscoli delle gambe, migliora la postura e l’equilibrio e favorisce la concentrazione. Migliora la funzione respiratoria, poiché libera il diaframma e apre la cassa toracica.

9 dicembre: la posizione del cane

La posizione del cane mi dona lo spunto per parlarvi di un libro molto interessante!
Si tratta de “Lo yoga spiegato ai bambini” di Lucia Morello, giornalista, autrice e formatrice. Dal 2003 è impegnata nella diffusione dello yoga in tutte le sue forme.
Ha ideato il metodo Yogalè per insegnare Yoga ai bambini e formare insegnanti di Yoga specializzati nel metodo presso NULAB Academy con sedi a Milano e Ancona.

Il metodo Yogalè ” si fonda sul riconoscimento dei talenti e sulla libera espressione dei desideri dei singoli individui fin dalla tenera età. Talenti e desideri che vengono non solo accolti ma coltivati per mezzo di strumenti di gioco e attività ludico-motorie, utili a liberare dagli schemi di emotivi standardizzati e attivare il pensiero creativo. Il talento è identificato come quella risorsa del tutto personale che è utile al bambino nel superamento di difficoltà quotidiane e che, crescendo, diventerà un potente alleato nella gestione dello stress, nella risoluzione di conflitti interiori e, più in generale, nel problem solving, ma anche nella trasformazione del vissuto delle relazioni difficili, nel riconoscimento dei propri limiti non già come accettazione passiva di fonti di disagio e vergogna, quanto piuttosto come spunti per nuove sfide e preziosi alleati  durante le scelte nelle fasi salienti della vita.”

La caratteristica del metodo è un approccio propositivo e non direttivo per cui in ogni lezione ( che viene chiamata viaggio) sono presenti suggerimenti che possono venire dall’insegnante ( chiamato cantastorie) e dai bambini ( i piccoli esploratori).
Perchè ognuno di noi è in viaggio. Un viaggio diverso per ciascuno di noi, con incontri diverse ed esperienze diverse.
Lo stile è allora quello del racconto di un viaggio che avviene in ambientazioni come un bosco, una città ma anche un intero pianeta in cui prendono forma creature, oggetti e luoghi ( che come prendono vita e movimento ritornano poi all’immobilità).
Il contenuto del racconto prende spunto dalla tradizione yogica più stretta che si mescola alla mitologia greco-romana. E allora i bambini intraprendono un viaggio nel quale incontreranno il leone con la sua energia ( che diventerà la loro energia), la montagna con la sua stabilità ( che diventerà la loro stabilità) ma anche Ercole e la sua forza e Atena e la sua saggezza.
I viaggi hanno un inizio e anche una fine, che è la meta. I bambini sono guidati quindi a giungere a quella meta sperimentando avventure e sfide e a superarle attraverso il pensiero creativo.
Il viaggio, i suoi luoghi, le sue creature sono strumenti che andranno poi trasportati nel quotidiano perchè il senso di protezione, di libertà che i bambini hanno sperimentato sul piano della fantasia possa essere sperimentato sul piano del reale.

E’ un metodo particolare e secondo me molto interessante. Consiglio la lettura attenta di questo libro che non è quindi solo un manuale ma va un po’ più nel profondo di quella che è l’esperienza yogica.

Gli animali rappresentano un elemento importante nello yoga ( non dimentichiamo che gli antichi yogin hanno creato molti asana proprio osservando gli animali e le loro caratteristiche) e praticamente in ogni lezione di yoga per bambini, indipendentemente dal metodo e dall’approccio che proponiamo, si fa riferimento ad essi.

Nel metodo Yogalè troviamo animali ai quali è stato dato un nome proprio di fantasia per renderlo più facile l’assimilazione della postura e più divertente l’esecuzione. Ai bambini si può proporre di imitare anche le espressioni degli animali mentre si racconta la loro breve storia.
Vediamo come viene presentata la posizione del cane a testa in giù ( in sanscrito ADHO MUKHA SVANASANA) nel metodo Yogalè.

Milù, il cane sempre a faccia in giù
Milù è un simpatico cagnetto a cui piace stare a faccia in giù. Lui annusa, fiuta la traccia e continua a seguirla finchè non trova un ossetto da sgranocchiare. Certo, ogni tanto si riposa, accovacciandosi e rilassandosi ma poi riprende le sue ricerche. A volte, però non è facile trovare ossetti nella foresta magica, perchè ci sono animaletti magici che li nascondono bene per far dispetto a Milù, così lui è costretto a stare sempre a faccia in giù.

Esecuzione: dalla posizione a quattro zampe, prendi un respiro lungo e calmo ed espirando spingi via il pavimento con le dita delle mani ben divaricate fino a trovarti in posizione angolare con il coccige verso il soffitto e la testa verso il pavimento, le gambe e le braccia distese, i talloni che vogliono raggiungere il pavimento e le orecchie tra le braccia. Resta per almeno cinque respiri. Torna a quattro zampe e, se naecessario, accovacciati con la fronte a terra sedendo sui talloni, nella cosiddetta posizione del bambino. Ripeti almeno tre volte.

Attenzione a: articolazioni dei polsi, riniti, raffreddori e sinusiti.
Controindicazioni: difficoltà respiratorie.

Acquisto consigliato!

Lo Yoga spiegato ai bambini di Lucia Morello

A domani!!!

8 dicembre: la posizione della rana

Che animaletto buffo e simpatico che è la rana!!!
La posizione della rana è divertentissima e interessante.
La nostra Bee-atrix ce la propone come una prova di equilibrio.

ESECUZIONE
Infatti siamo seduti sui talloni e restiamo in equilibrio sulla punta dei piedi, tenendo le braccia sopra la testa.
Ma decisamente possiamo saltellare! Sempre accovacciati portiamo le braccia all’interno delle ginocchia, poi saltiamo con un grande: C-r-r-r-r-a-a!

BENEFICI
Nella sua versione statica la posizione della rana favorisce la concentrazione e l’equilibrio, nella versione dinamica irrobustisce la muscolatura delle gambe.

ATTIVITA’
Possiamo organizzare dei percorsi che i bambini dovranno affrontare saltellando come ranocchie o creare un setting ispirato all’ambientazione stagno.
Ma possiamo anche giocare a COSTRUIAMO LA POSIZIONE ( gioco adatto ai bambini di 8-10 anni e che hanno già familiarità con gli asana)
L’insegnante invita un bambino ad essere il maestro di yoga che dovrà far vedere agli allievi ( i suoi compagni ) come si costruisce una posizione. L’insegnante suggerirà al bambino-maestro di scomporre la posizione della rana in quattro passaggi.
Per esempio.
1. Ci mettiamo in piedi con le gambe separate
2. Rivolgiamo i piedi leggermente verso l’esterno.
3. Scendiamo in una posizione accovacciata con le mani appoggiate a terra davanti a noi.
4. Portiamo le mani unite sopra la testa e restiamo in equilibrio.

Potremo aumentare o diminuire i passaggi per costruire la posizione e vi assicuro che per i bambini è una vera sfida!
Ovviamente possiamo giocare a costruire altre posizioni di animali che troviamo nello stesso habitat della rana ( anatra, cavalletta, airone, pesciolino, ragnetto ecc…)
Lo scopo del gioco è di portare una maggiore consapevolezza ai movimenti del corpo mentre si assumono gli asana che così vengono perfezionati e per favorire il controllo psico –motorio.

La rana è un animale che salta! Decisamente!
Perchè non inserire nella lezione un momento creativo e insegnare ai bambini a realizzare una rana che salta davvero con la tecnica degli origami ?

6 dicembre: la posizione del vento

Ed ecco un altro bellissimo elemento naturale: il vento!
La posizione del vento è dinamica e non potrebbe essere altrimenti visto che il vento dà proprio l’idea del movimento.
Se proprio vogliamo essere sinceri alle api il vento non piace molto. E a chi piacerebbe essere sbatacchiato di qua e di là mentre cerchi di ritornare all’alveare?
Però ho scoperto che le api operaie per tenere costante la temperatura dell’alveare sbattono velocissimamente le ali cioè ” fanno vento”. Buffo eh?
Ma veniamo alla nostra posizione yoga.

ESECUZIONE
I piedi sono fissi a terra. Alziamo le braccia all’esterno e ci fermiamo all’altezza delle spalle. Ruotiamo il busto e le spalle portando una mano sulla spalla opposta e l’altro braccio si appoggia dietro la vita. Poi ritorniamo con le braccia aperte e ruotiamo dall’altra parte.

VARIANTI
I bambini possono divertirsi ad aumentare o diminuire la velocità del movimento seguendo il ritmo dato dall’insegnante con il battito di mani o un tamburello immaginando che il vento sia all’inizio un venticello leggero e poi si trasformi un tornado.
Il vento non si vede…. ma si vedono gli effetti e allora perchè non far lavorare in coppia i bambini? Uno di loro praticherà la posizione del vento e l’altro la posizione dell’albero che oscilla. Quest’ultimo seguirà la velocità del movimento proposta dal compagno che “interpreta” il vento e dopo qualche movimento si cambieranno i ruoli.

IL RESPIRO DEL VENTO
I bambini possono imitare il vento che soffia dolcemente.
Questa è un’attività che aiuta a calmare la mente e riduce quindi gli stati d’ansia.
I bambini si siedono comodi con la schiena diritta. Faremo vedere loro che l’aria entra dal naso ( e allora bisognerà avere le narici pulite e libere!) e la pancia e il petto si gonfiano
e poi si soffia dalla bocca buttando fuori tutta l’aria che c’è nei polmoni.
Se i bambini lo desiderano possono ondeggiare delicatamente con il busto.

BENEFICI
Questa posizione migliora la flessibilità di tutta la colonna vertebrale.
Praticata dolcemente porta ad uno stato di calma perchè il movimento dell’oscillazione induce una sensazione di leggerezza. Questa posizione può essere praticata in qualsiasi momento della giornata quando vediamo i bambini stanchi fisicamente e mentalmente.

BIBLIOGRAFIA
Piccolo manuale di yoga per bambini di Clemi Tedeschi
Yoga Bimbi di Chiara Iacomuzio e Maurizio Morelli
Asana Pranayama Mudra Bandha Edizioni Satyananda Ashram Italia

A domani!!!!

4 dicembre: la posizione dell’albero

La posizione dell’albero, VRIKSASANA è senza dubbio una delle più conosciute e più amate dai bambini.
E anche la nostra Bee-atrix la ama molto visto che l’ha scelta per identificare il nostro progetto Honey Yoga.
Ma che le api amino gli alberi è noto…

ESECUZIONE:
Come per tutte le posizioni in piedi si parte da Tadasana, la posizione della montagna bilanciando bene il peso del corpo su entrambe le piante dei piedi. E poi invitiamo i bambini a spostare il peso del corpo prima su un piede e poi sull’altro. Poi lasceremo il peso su un piede solo e porteremo la pianta dell’altro piede contro l’interno del polpaccio o della coscia ( mai del ginocchio!).

“Sapete bambini qual è il segreto per mantenerci in equilibrio su un piede solo?”
” Siiiii! Fissare un punto davanti a noi o un pochino più in basso!”
” Bravi! Se fissate lo sguardo su un oggetto, sarete molto più concentrati e sarà più facile stare ben fermi e dritti come un grande albero forte e stabile!”

A questo punto i bambini potranno unire i palmi delle mani davanti al cuore, oppure sopra la testa allungando ben bene le braccia che diventeranno i rami dell’albero che cercano la luce del sole.
Faremo tenere la posizione solo per qualche istante e poi i bambini abbasseranno il piede e ripeteranno l’asana con l’altra gamba.

VARIANTI DINAMICHE E CREATIVE
La posizione dell’albero è decisamente una posizione statica ed è giusto farla sperimentare ai bambini così come è stata ideata dagli antichi yogi, ma quella dell’albero è una figura che si presta a innumerevoli varianti dinamiche e creative.
Mi ricordo che, qualche anno fa, durante il percorso yoga in una scuola elementare del mio territorio, avevo proposto ai bambini di una quarta elementare di ricreare un bosco fantastico in cui erano presenti tanti tipi di albero ( la quercia, il salice piangente, l’abete, il baobab, la betulla ecc…). Avevo portato delle immagini ( disegni e fotografie) e ogni bambino aveva interpretato un albero a scelta osservandone la forma, le caratteristiche del tronco e dei rami. Ne era uscito un bellissimo e armonico lavoro corporeo e corale.

La stessa attività, cioè rappresentare tipi diversi di albero può partire dalla lettura dal meraviglioso libro di Bruno Munari ” Disegnare un albero”. Com’è un albero quando soffia il vento? E se il vento diventa fortissimo che forma prende il nostro albero? E come possiamo rappresentare un albero che ha i rami disposti a ventaglio? oppure tutti intricati? o ancora un albero con tante foglie e uno senza nemmeno una foglia?
I bambini potranno quindi muoversi imitando un albero che oscilla mosso dal vento con le braccia oltre il capo che ondeggiano a destra e sinistra e facendo il rumore del vento ( lavoriamo anche con il respiro… perchè no?).
Aiutiamo i bambini a rimanere ben fermi con la gambe e i piedi perchè essi rappresentano il tronco e le radici del nostro albero e a muovere quindi solo la parte superiore del corpo. Per il resto…lasciamo i bambini liberi di creare …è la parte migliore del nostro lavoro!

BENEFICI DELLA POSIZIONE DELL’ALBERO
Mantenuta staticamente favorisce l’equilibrio psicofisico, l’attenzione e la concentrazione. Rinforza le gambe, le caviglie e i piedi.
Nella versione dell’albero che oscilla al vento i bambini sperimenteranno il movimento di flessione laterale della colonna vertebrale andando ad equilibrare il gruppo destro e sinistro dei muscoli posturali.

BIBLIOGRAFIA

Asana Pranayama Mudra Bandha Edizioni Satyananda Ashram Italia
Yoga Bimbi di Chiara Iacomuzio e Maurizio Morelli
Disegnare un albero di Bruno Munari

 

P.S. Nella foto Bee-atrix è molto più a suo agio di me…. perchè l’equilibrio sia fisico che mentale cambia tutti i giorni e io il giorno in cui la foto è stata scattata ne avevo molto poco!!!